Page 14 - Fisica per non fisici
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ferrovia.  Se questi attriti non fossero presenti, il treno continuerebbe la sua corsa

          senza bisogno del motore.

          Lo  stesso  vale  ovviamente  anche  per  la  nostra  automobile:  se  fosse  possibile

          eliminare  gli  attriti,  la  nostra 500 continuerebbe a filare in rettilineo e in pianura
          senza bisogno del motore. Il motore servirebbe soltanto per imprimere inizialmente
          una certa velocità che poi verrebbe mantenuta indefinitamente.
              Se invece perdiamo velocità, come in pratica accade anche andando in pianura, è
          perché sicuramente intervengono forze. Se stiamo andando in «folle», l’automobile

          perde  velocità  per  la  forza  esercitata  dalla  resistenza  dell’aria;  per  gli  attriti
          inevitabilmente  presenti  nei  cuscinetti  a  sfere,  e  così  via;  oppure,  semplicemente,
          anche con la marcia ingranata, per la forza esercitata dai freni. Noi a bordo, durante

          una frenata, dobbiamo perdere velocità insieme all’automobile per non proseguire
          dritti e andare a finire contro il parabrezza! Ebbene, le cinture di sicurezza sono il
          nostro  freno.  Le  cinture  esercitano  una  forza  su  di  noi  che  progressivamente  ci
          rallenta insieme all’auto che ci trasporta.





          Il principio di azione e reazione



          Durante la frenata abbiamo la sensazione di essere noi a spingere contro le cinture
          piuttosto che il contrario; ma questo non deve sorprenderci. Infatti in fisica esiste una
          circostanza fondamentale, scoperta da Isaac Newton e conosciuta come principio di
          azione e reazione, a garantirci che tanto le cinture esercitano una forza su di noi
          quanto noi sulle cinture.

              Tale principio è di solito enunciato brevemente così:





          A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.




          Con questo intendiamo dire che se un certo corpo esercita una certa forza su un altro
          corpo, quest’ultimo a sua volta esercita una forza sul primo; di uguale intensità ma di

          verso contrario.
              Ci possiamo accorgere della validità di questo principio in ogni circostanza della
          nostra  vita  quotidiana,  anche  se  non  ci  facciamo  caso.  Per  esempio  quando

          spingiamo  il  bottone per chiamare l’ascensore di casa nostra: noi esercitiamo una
          certa forza sul bottone e il bottone esercita una forza uguale e contraria sul nostro
          polpastrello, che infatti risulta leggermente deformato!
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