Page 120 - Fisica per non fisici
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Ciò è suggerito generalizzando uno dei principi fondamentali della fisica e cioè il
          principio di azione e reazione.
              Dobbiamo  accettare  che,  in  qualsiasi  esperimento,  osservatore  e  oggetto
          osservato sono entità inscindibili. Possiamo dire così: per studiare un certo sistema

          fisico, oppure un esperimento di qualsiasi natura, è necessario che esso si riveli alla
          nostra osservazione. In altri termini, è necessario che esso eserciti una certa azione
          sugli strumenti che abbiamo preparato allo scopo o semplicemente sulla nostra stessa
          persona. Ebbene, se per essere adeguatamente osservato il sistema ha esercitato una

          certa  azione  sugli  strumenti  di  misura  o  sulla  nostra  persona,  tali  strumenti,  o  la
          nostra persona, hanno generato sul sistema una reazione della stessa entità.
              Quindi  l’osservazione  di  un  qualsiasi  sistema  fisico  altera  necessariamente  il
          sistema stesso ovvero lo svolgimento di qualsiasi fenomeno.

              Affinché  fosse  possibile  osservare  un  fenomeno  in  sé,  senza  alcuna  influenza
          esterna,  occorrerebbe  allora  che  l’interazione  tra  fenomeno  e  osservatore  fosse
          completamente annullata.  Ma  ciò  equivarrebbe  a  ignorare  completamente  il
          fenomeno. Se vogliamo studiare un fenomeno dobbiamo per forza alterarlo; non c’è
          via di uscita.


          Vediamo un semplice esempio per chiarire il concetto che vi ho illustrato, pensando
          proprio alla nostra persona come osservatore di un sistema fisico.

              Immaginiamo  di  voler  valutare,  seppure  approssimativamente,  la  temperatura
          dell’acqua che è contenuta in un termos perfettamente isolante. Se lasciamo le cose
          come      stanno, saremo  sicuri  che  in  quel  termos  c’è  acqua  che  mantiene
          indefinitamente una certa temperatura. Ma possiamo dire che quell’acqua è calda?
          Per fare questo dobbiamo immergere un dito in quell’acqua anche per un solo istante

          (abbiamo paura di scottarci...)  Sì, l’acqua è quasi bollente. Abbiamo fatto bene a
          essere  cauti,  ma  attenzione:  dopo  la  nostra  osservazione  l’acqua  non  è  più  nelle
          condizioni  precedenti;  è  un po’  meno  bollente  perché  parte  del  calore  è  passato

          dall’acqua  al  nostro  dito.  Ecco  che  l’osservazione  della  temperatura  ha  di  fatto
          alterato  lo  stato  nel  quale  si  trovava  l’acqua.  C’è  da  dire  che  con  la  nostra
          operazione  abbiamo  sottratto  una  quantità  piccolissima  di  calore  che  di  fatto  non
          altera apprezzabilmente la temperatura dell’acqua ma, in linea di principio, da quel
          momento in poi, non possiamo più affermare che quell’acqua è quasi bollente.

              Piuttosto che il nostro dito, avremmo potuto immergere una sonda piccolissima,
          come  quella  dei  termometri  elettronici  che  utilizziamo  per  sapere  se  abbiamo  la
          febbre.  Questa sonda avrebbe sottratto all’acqua una quantità di calore ancora più

          piccola e peraltro il termometro ci avrebbe fornito una valutazione numerica della
          temperatura, ma in ogni caso avremmo comunque alterato lo stato dell’acqua.

          Vorrei proporvi un’altra situazione che illustra ancora una volta i concetti dei quali
          abbiamo parlato.
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