Page 119 - Fisica per non fisici
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metro  o magari  soltanto  cinquanta  o  sessanta  centimetri;  e  la  misura  risulta

          influenzata dalle inevitabili imprecisioni di questa operazione. Se ci accontentiamo
          di  sapere  l’altezza  dal  suolo  in  modo  grossolano,  magari tutti  questi  fattori
          imponderabili non sono importanti, ma lo diventano se ci spingiamo a valutazioni

          dell’ordine dei millimetri. A questo punto, se per esempio in tutte le misurazioni non
          abbiamo trovato una lunghezza inferiore a:


                                                     h = 3,407 m



          e superiore a:


                                                     h = 3,419 m



          tutto quello che possiamo dire è che la lunghezza del filo (e quindi l’altezza dal suolo
          che volevamo misurare) è molto probabilmente compresa tra questi due valori. Non
          possiamo dire di più.
              Insomma,  nella  valutazione  dell’altezza  dal  suolo,  come  per  qualsiasi  altra

          grandezza fisica, dobbiamo in ogni caso accontentarci di un valore approssimativo
          accompagnato da un’incertezza più o meno rilevante.


          Naturalmente è importante notare che possiamo raffinare le nostre misurazioni con
          strumenti  sempre  più  sofisticati  (certamente  nel  caso  che  abbiamo  esaminato  non
          possiamo  accontentarci  di  utilizzare  un  filo  a  piombo  e  una  semplice  riga  da
          disegno). Potremo così restringere i margini degli errori sperimentali fino ai decimi
          o  ai  centesimi  di  millimetro  e  anche  oltre.  Ma  è  ovvio  che  a  un  certo  punto  ci

          dovremo  per  forza  arrestare:  non  potremo  eliminare  completamente  gli  errori
          sperimentali.





          L’osservazione dei fenomeni


          Sappiamo che la visione del mondo è alterata dalla presenza di perturbazioni esterne
          che influiscono sui fenomeni in studio. In meccanica, per esempio, dobbiamo cercare

          di ridurre l’attrito per poter constatare la validità della legge di Galileo secondo la
          quale tutti i corpi impiegano lo stesso tempo per cadere al suolo da una certa altezza.
          L’osservazione di un fenomeno naturale richiede dunque precauzioni per cercare di

          alterarlo il meno possibile, altrimenti ciò che osserviamo non è il fenomeno «puro»:
          è il fenomeno più la perturbazione che agisce su esso.
              D’altra  parte,  anche  adottate  tutte  queste  precauzioni,  è  inevitabile  che
          l’osservazione di un qualsiasi esperimento sia accompagnata da un’alterazione del
          fenomeno che stiamo studiando.
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