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40 Novelle Hans Christian Andersen
dir vero, in molto cattivo stato, con lunghe fenditure e grandi buchi, ma nelle fenditure cresceva
l'erba e dai buchi sporgevano le foglie, perchè tutta l'altana, il cortile e la muraglia erano così
coperti di verde, da parere un giardino. Ma giardino non era, però; era soltanto un'altana. E
nell'altana c'erano antichi vasi da fiori, di strane forme, con faccie umane ed orecchi d'asino; i fiori,
poi, crescevano a modo loro, in piena libertà. In un vaso i garofani si buttavano proprio da tutte le
parti; cioè, non i garofani, ma i gambi verdi e le foglie appuntite e i bocci; e dicevano chiaro
chiarissimo: «L'aria ci ha accarezzati, il sole ci ha baciati, e ci han promesso un fiorellino per
domenica! un fiorellino per domenica!»
Poi si arrivava ad una stanza, dove le pareti erano tutte coperte di cuoio. Sul cuoio erano
impressi tanti tanti fiori d'oro, che facevano un bellissimo vedere.
Il fiore poco dura,
Resta il cuoio se va la doratura
dicevano le pareti. E c'erano maestosi seggioloni dall'alta spalliera, con i bracciuoli di legno —
intagliato.
«Siedi!» — dicevano: «Oh, che scricchiolìo mi sento dentro! Ecco che ora mi verranno i
reumatismi, come alla vecchia credenza. Un reuma alla schiena, ahimè!...»
Il ragazzino arrivò finalmente alla stanza dov'era il vecchio signore.
«Grazie per il soldatino, mio piccolo amico,» — disse il vecchio signore: «e grazie per
essere venuto a trovarmi!»
«Grazie, grazie!» — o «cric-crac!» che è lo stesso, dicevano i vecchi mobili; ed erano tanti,
che quasi quasi l'uno impediva all'altro la vista del piccolo visitatore.
Nel mezzo, pendeva dalla parete un quadro: era il ritratto di una bellissima signora, giovane
e lieta, a quanto pareva, ma vestita alla moda d'una volta, con la cipria nei capelli ed il vestito tutto
rigonfio e duro duro come fosse insaldato. Non disse nè «grazie!» ne «crac!» — ma guardò il
fanciullo così dolcemente, ch'egli domandò subito al vecchio signore:
«Di dove l'ha presa?»
«Dal rigattiere qui di contro!» — disse il vecchio signore: «Ha sempre lì tanti quadri, e
nessuno li compra, perchè son tutta gente morta e sepolta. Ma molti anni sono, io ho conosciuto
questa signora; ella pure ora è morta, da più di mezzo secolo...».
Sotto al quadro, dentro ad una custodia di vetro, stava un mazzo di fiori appassiti: anch'essi
dovevano avere certo mezzo secolo... Almeno, così pareva a vederli. Ed il pendolo del grande
orologio continuava a fare tic-tac, e le sfere giravano, e tutto quello che era nella stanza diveniva
ancora più vecchio, sempre più vecchio; ma nessuno vi poneva mente.
«Dicono a casa mia,» — fece il ragazzino, «ch'ella deve sentirsi terribilmente solo.»
«Oh,» — rispose il signore, «i vecchi pensieri vengono a farmi visita, con tutto il corteo che
portano con sè; ed ora, poi, che ci vieni tu, starò anche meglio.»
Prese da uno scaffale un libro di figure. Ah se ce n'erano, lì dentro, di belle cose da vedere!
Lunghi cortei di magnifiche carrozze, come ai nostri giorni non se ne vedono più, soldati in divisa
che somigliano ai fanti delle carte da gioco, e borghesi con bandiere spiegate... Sulla bandiera dei
sarti erano raffigurate le forbici tenute da due leoni, e su quella dei calzolai non c'era uno stivale,
ma un'aquila, e due teste per giunta; perchè i calzolai vogliono tutto sistemato per modo, da poter
dire: Eccone un paio! — Ah, che libro era quello! E il vecchio signore andò in un'altra stanza a
prendere certa marmellata, e mele e noci... Si stava proprio d'incanto in quella vecchia casa!
«Ma io non posso durarci!» esclamò a un tratto il soldatino di stagno, che stava sul
cassettone: «È tale una solitudine, tale una monotonia, qui!... Quand'uno è abituato alla vita di
famiglia, non può più adattarsi a questo silenzio. Io non posso resisterci. La giornata è sin troppo
lunga, ma la sera, poi, non termina mai! Qui non è come nella vostra casa di contro, dove la tua
mamma e il tuo babbo parlano sempre insieme, in pace e in allegria, e tu e tutti voi altri, cari
ragazzi, fate un chiasso benedetto. Che solitudine, qui, da questo vecchio! Ci credi che nessuno gli
dà mai un bacio; che nessuno lo guarda affettuosamente, nè gli prepara l'albero di Natale?!... Per lui,
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