Page 48 - Quel che una pianta sa
P. 48
QUEL CHE UNA PIANTA SA
teri, una foglia libera odori che avvertono le sue consorelle af
finché si proteggano contro l’imminente aggressione; proprio
come sulle torri di guardia della Grande Muraglia cinese si
accendevano fuochi per avvertire di un imminente assalto dei
barbari. In questo modo, la pianta assicura la propria soprav
vivenza, poiché le foglie che hanno “annusato” i gas emessi da
quelle aggredite saranno più resistenti nei confronti dell’attac
co incombente.
E la pianta vicina, allora? Se è abbastanza prossima a quel
la aggredita, allora beneficia della “conversazione” interna tra
foglie, che avviene sulla pianta infestata. Il vegetale vicino orec
chia una non distante conversazione olfattiva che gli fornisce
un’informazione essenziale per proteggere se stesso. In natura,
questo segnale olfattivo permane per almeno qualche decina
di centimetri (segnali volatili differenti, a seconda dello loro
proprietà chimiche, raggiungono distanze più corte oppure
più lunghe). Per i fagioli di Spagna, che amano per natura la
stretta vicinanza con le altre piante, tale distanza è più che suf
ficiente ad assicurare che se un vegetale si trova nei guai, il suo
vicino lo verrà a sapere.
Ma cosa annusa esattamente il fagiolo di Spagna quando la
pianta vicino a lui viene divorata? L'eau de lima, proprio come
ì’eau de tornato descritta nell’esperimento del ragno malefico,
è una complessa miscela di aromi. Nel 2009 Heil collaborò
con alcuni colleghi della Corea del Sud10 e analizzò i differenti
composti volatili emessi dalle foglie delle piante attaccate, per
identificare il messaggero chimico. Però l’impresa più diffici
le era quella di identificare una sostanza chimica responsabile
della evidente comunicazione con le altre foglie. Gli scienziati
confrontarono i composti emessi dalle foglie in seguito a una
infezione batterica con quelli emessi dalle foglie divorate da un
insetto. Entrambi i trattamenti ebbero come risultato la forma
zione di gas volatili simili, a parte due, che, invece, caratteriz
zavano ciascun trattamento. Le foglie sotto attacco batterico
emettevano un gas chiamato metil salicilato, e quelle mangia
te dagli insetti no; queste ultime producevano, invece, un gas
chiamato metil jasmonato.
54