Page 108 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA
































             da una barriera fisica) avrà come risultato lo spostamento degli
             statoliti, che a loro volta spingeranno lo stelo a piegarsi, pro­
             prio come i fattori esterni modificano un po’ la sua posizione.
                Questa flessione, tuttavia, spesso va oltre lo scopo. Proprio
             come il vecchio Bozo il Clown, che colpisce i sacchi e questi
             lo colpiscono di rimando, quando uno stelo si riorienta verti­
             calmente, il suo primo raddrizzamento risulta eccessivo e lo
             spinge nella direzione opposta. Ora che lo stelo non è di nuo­
             vo diritto, bensì orientato nell’altra direzione, gli statoliti si ri­
             distribuiscono una seconda volta, originando una risposta gra­
             vitropica verso il lato opposto della pianta. Tale nuova crescita
             sarà anche in questo caso eccessiva, e il ciclo si ripete, condu­
             cendo al movimento oscillatorio che Darwin aveva documen­
             tato per il cavolo e l’albero dei chiodi di garofano, e che vedia­
             mo nei tulipani e nei cetrioli. Proprio come Bozo il Clown si
             muove avanti e indietro in tondo, cercando di trovare il proprio
             centro di gravità, lo stelo di una pianta compie cerchi nell’aria
             in cerca di equilibrio.
                Così, mentre Darwin ipotizzava che queste danze fossero
             un comportamento intrinseco di tutte le piante, Israelsson e


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