Page 38 - Orto. Dal balcone al campo.
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sangue di bue.
Miglior periodo d’impiego: in primavera con la ripresa vegetativa delle piante,
durante tutto il periodo vegetativo.
Velocità d’azione: alta.
Modalità d’uso: seguire le dosi consigliate sulla confezione.
Come leggere l’etichetta di un concime?
Rapporto C/N: è il rapporto tra la quantità di carbonio e quella di azoto. Se è alto,
ovvero è maggiore la quantità di carbonio, si tratta di un concime con caratteristiche
di ammendante in grado di migliorare la struttura e la sostanza organica del suolo, e
di arricchirlo di humus. Se è basso, il vostro fertilizzante sarà ricco di azoto e
quindi in grado di migliorare la fertilità del suolo più che la struttura.
Microelementi (magnesio, manganese, ferro, rame e altri ancora): sono
fondamentali perché, contrariamente a quello che dice la Legge dei minimi, il suolo
si nutre di una moltitudine di elementi anche presenti in misure minori.
NPK: è il famoso trio delle meraviglie su cui si basa la Legge dei minimi.
Generalmente le etichette riportano le quantità dei singoli elementi, per indicare su
quali fattori di sviluppo della pianta (i frutti, la struttura ecc.) avrà effetto.
Formulazione: si riferisce alla forma del fertilizzante, che può essere liquido, in
pellet, in polvere oppure granulare. I concimi di sintesi vengono elaborati in modi
differenti, per assecondare i nostri gusti e le nostre sempre crescenti esigenze nel
campo dell’orticoltura.
Velocità d’azione: è importante conoscerla per scegliere il momento in cui usare il
concime.
Sovescio
Il sovescio è una tecnica semplice, che ha l’obiettivo di arricchire il suolo interrando
particolari coltivazioni.
Le piante stesse sono in grado di migliorare le condizioni del suolo, di arricchirlo e dargli
una struttura migliore. Alcune piante sono in grado di restituire elementi essenziali, che ne
aumentano la fertilità. Ecco un elenco delle piante eccezionali utilizzate per il sovescio:
leguminose: meliloto, favino, lupinella, lupino, veccia, trifoglio, pisello proteico. Si
crea una fortunata simbiosi tra le loro radici e speciali batteri (Bacillus radicicola) in
grado di fissare l’azoto e renderlo disponibile per la pianta ospite. Una volta
decomposte, queste piante liberano nel terreno l’azoto rendendolo disponibile per altre
piante. Su un ettaro di terreno, arrivano a donare un quantitativo di 5-10 kg di azoto
ogni 1000 metri quadrati;