Page 74 - Via Crucis
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Peccati e vizi in curia












          Un furto da 1,6 milioni di euro

          È il grande business delle attività commerciali. Dai musei ai negozi, dagli appalti alle
          forniture. Un altro fronte delicatissimo da gestire, che già negli ultimi mesi del 2013

          finisce nel mirino della task force di Francesco. Gli uomini del papa si trovano subito
          davanti  a  un  problema:  l’eccessiva  ampiezza  dell’indagine.  Troppe  transazioni  di
          denaro  da  analizzare,  troppi  contratti  milionari  da  verificare.  Impossibile  poter

          concludere  tutto  in  pochi  mesi.  E  riuscire  a  offrire  in  modo  preciso  ed  efficace  le
          indicazioni di cui papa Francesco ha bisogno per avviare le riforme.
            È una lotta contro il tempo. Una lotta impari. Arduo vincerla se si guarda al passato:
          tutti  i  tentativi  di  riforma  interna  portati  avanti  dai  pontefici  dalla  seconda  metà  del
          Novecento  non  hanno  avuto  successo.  La  curia  è  come  un  ventre  molle,  assorbe  e

          normalizza  qualsiasi  tentativo  di  cambiamento.  E  reagisce  con  l’inerzia:  «I  papi
          cambiano,  noi  restiamo»,  è  l’adagio  di  chi  ancora  oggi,  dietro  un’apparente
          disponibilità, usa ogni mezzo per rallentare o addirittura paralizzare le riforme. Ma la

          risposta  di  Francesco  è  sempre  stata  netta:  «Il  cardinale  non  entra  in  una  corte.
          Evitiamo intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi».        52
            Tutte  criticità  che  monsignor  Alfred  Xuereb,  in  qualità  di  segretario  privato  di

          Francesco, valuta con molta attenzione. Il suo compito è proteggere l’azione del santo
          padre  da  possibili  sabotaggi.  Xuereb  si  consulta.  Soprattutto  con  monsignor  Paolo
          Nicolini,  responsabile  dei  Musei  vaticani.  Nicolini  è  la  memoria  storica  di  quanto
          avvenuto  in  passato.  Il  suo  è  un  racconto  dettagliato  e  preciso  sui  processi  di

          rinnovamento troppo dispendiosi e lacunosi avviati prima con Wojtyla e in seguito con
          Ratzinger.  Tante  idee,  tante  speranze  e,  spesso,  un  nulla  di  fatto  accompagnato  da
          un’amara frustrazione.
            Xuereb  chiede  a  Nicolini  una  relazione  scritta  su  quanto  finora  accaduto.  Il

          documento, di tre pagine, preparato nel gennaio del 2014, si sofferma soprattutto sul
          progetto di standardizzazione delle procedure amministrative avviato nel 1999. Il nuovo
          sistema, realizzato durante il papato di Wojtyla con Angelo Sodano segretario di Stato,
          nasceva però già obsoleto e poco trasparente perché consentiva trattamenti di favore,

          tollerando  procedure  non  sempre  eque  e  oneste.  Ogni  tentativo  di  cambiamento  ha
          lasciato  alle  spalle  soprattutto  casi  di  parcelle  salatissime  e  storie  di  monsignori
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