Page 65 - Via Crucis
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concorso in bancarotta fraudolenta per il presidente dello Ior, monsignor Paul Casimir
Marcinkus, e per i funzionari Luigi Mennini e Pellegrino de Strobel. Ciò che confermò
la Cassazione fu il difetto di giurisdizione dei tribunali italiani chiamati a giudicare
l’operato di persone che riferiscono al Vaticano. I tre vennero ritenuti dipendenti di enti
centrali di uno Stato straniero, quindi non perseguibili senza il nullaosta degli alti
prelati. Nullaosta che non arriverà mai. Dopo polemiche e lunghe trattative, Marcinkus,
Mennini e de Strobel non finirono in carcere.
Così, in quelle prime settimane di pontificato, si riaffacciano vecchi incubi a
cominciare da quello dello scandalo del Banco Ambrosiano e dell’omicidio del
presidente dell’istituto di credito Roberto Calvi, trovato impiccato nel 1982 a Londra
sotto il Ponte dei Frati neri.
Papa Francesco è chiamato a decidere sulla libertà di un uomo, di un sacerdote. E si
consulta. In segreteria di Stato e nei colloqui tra cardinali nei vialetti degli splendidi
giardini vaticani si spendono anche pareri contrari. C’è chi suggerisce di bocciare la
richiesta, com’è sempre accaduto in passato. Concedere l’arresto creerebbe un
preoccupante precedente nella storia dei rapporti tra Italia e Città del Vaticano,
andando a ipotecare le scelte future. Francesco ascolta e tace. Come capita spesso con
il nuovo pontefice, solo in un secondo momento si capirà che aveva le idee molto
chiare fin da subito. Prevale la linea della rivoluzione «dolce» ma decisa. Un segno di
rottura tangibile con il passato.
All’alba del 28 giugno 2013, monsignor Scarano finisce in manette. Il pontefice
risponderà con una battuta fulminante a chi gli chiede un commento sull’accaduto:
«Pensate che Scarano sia finito in galera perché somigliava alla beata Imelda?». Il
santo padre cita ironizzando la bambina bolognese del Trecento che morì in estasi dopo
aver ricevuto l’eucaristia. La replica segna una distanza incolmabile tra chi sta con
Francesco e chi appartiene a quel mondo di intrighi che hanno sempre segnato le finanze
della curia.