Page 52 - Via Crucis
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Le offerte dei fedeli nelle casse della curia

          Sono  passati  ormai  cinque  mesi  dalla  prima  richiesta  e  siamo  al  punto  di  partenza:
          ancora non si sa se esistono fondi messi fuori dalla contabilità dei bilanci consolidati.
          Il 3 gennaio 2014 i dati vengono così sollecitati alle più alte gerarchie ecclesiali in

          curia.  Con una lettera molto ferma, la richiesta di chiarezza è rivolta direttamente al
          nuovo segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin. Nella missiva, per ben due volte in
          sei righe, monsignor Vallejo Balda, coordinatore della commissione e tramite con la

          curia, fa espresso riferimento al volere del papa:

            Eccellenza Reverendissima,
            è in corso da tempo, in adempimento dei compiti assegnati dal santo padre a questa pontificia commissione, un’ampia
            attività di revisione in loco presso i principali enti della Santa sede che svolgono attività rilevanti a livello economico e
            amministrativo.  Si  è  constatato  con  piacere  di  aver  trovato,  quasi  ovunque,  cordiale  accoglienza  e  fattiva
            collaborazione,  segno  di  profonda  consapevolezza  e  di  leale  adesione  ai desiderata  di  Sua  Santità.  Tale  attività
            interessa  doverosamente  anche  l’ente  da  Lei  diretto.  In  ottemperanza  a  quanto  stabilito  dal  chirografo  pontificio
            istitutivo di questa commissione, domando cortesemente di voler dare indicazioni affinché sia messa a disposizione
            degli  operatori  ogni  documentazione,  sia  cartacea  che  digitale,  riguardo  la  lista  allegata.  Come  Lei  già  sa  bene,
            lavoriamo  con  tempi  ristretti;  pertanto  chiediamo  che  tale  documentazione  sia  resa  disponibile  entro  il  giorno  10
            gennaio  p.v.  Mentre  si  resta  a  disposizione  per  qualunque  necessità,  ringraziando  fin  d’ora  per  la  cordiale
            collaborazione  che  certamente  sarà  offerta,  approfitto  della  circostanza  per  confermarmi  dell’Eccellenza  vostra
            Reverendissima dev.mo, monsignor Vallejo Balda.
          Allegato  alla  lettera,  Parolin  troverà  un  elenco  di  ben  venticinque  enti  per  i  quali

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          ancora  si  attende  la  documentazione.   Ma  la  task  force  del  papa  vuole  soprattutto
          ricevere risposta sugli ultimi due punti.

            Non abbiamo avuto a disposizione: la lista dei conti correnti, titoli e simili a nome o gestiti dalla segreteria di Stato (o
            qualsiasi altra attività) e la visione completa della gestione dei fondi raccolti (uscite, investimenti ecc…) dell’Obolo di
            san Pietro e altre fonti di entrate.

          Il  presidente  della  commissione  Zahra  è  ben  consapevole  che  i  dati  ricevuti  sono

          ancora insufficienti. Aspetta con impazienza una replica dalla segreteria di Stato. Senza
          quelle informazioni è impossibile fotografare con chiarezza la situazione e proporre una
          riforma credibile. Dopo aver atteso ancora una volta inutilmente, il 16 gennaio prepara
          un’allarmata lettera a Francesco:

            Sua Santità,
            È  con  rammarico  che  vi  comunico  che  la  sua  commissione  non  è  in  grado  di  completare  la  posizione  finanziaria
            consolidata della Santa sede a causa della mancanza di dati fondamentali. Abbiamo chiesto a monsignor Parolin una
            lista  di  conti  correnti  della  segreteria  di  Stato,  e  degli  investimenti  compiuti  in  obbligazioni,  fondi  e  azioni,  nonché
            informazioni su altri account come l’Obolo di san Pietro, ma questi non sono mai arrivati. Siamo consapevoli che si
            potrebbe voler mantenere riservati alcuni di questi conti, ma la segreteria non è disposta a mettere a disposizione le
            informazioni finanziarie su tutti gli account.
            Senza un quadro completo della situazione finanziaria della Santa sede, la sua commissione non è in grado di valutare
            i vari rischi che sono presenti nell’amministrazione economica del Vaticano. Questa è una parte vitale del lavoro della
            commissione e i membri non possono adempiere ai loro compiti se questa valutazione dei rischi per il Vaticano non
            viene presa in considerazione. Saremmo molto grati se ci volesse dare indicazioni su questo argomento, dato che non
            vogliamo  deludere  Vostra  Santità,  non  fornendo  (analisi, nda)  in  questo  importante  settore  della  nostra  missione.
            Chiediamo le vostre benedizioni.
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