Page 47 - Via Crucis
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cardinali curiali che, dopo un iniziale smarrimento, hanno mostrato di allinearsi al
nuovo corso. In realtà è una sintonia solo a parole e a larghi sorrisi. La battuta
sarcastica che circola tra i loro autisti fa capire il clima: «Hanno lasciato le auto blu, le
berline, nel garage, ora vanno in giro con le piccole utilitarie, le 500, le Fiat Panda, ma
vivono sempre nelle stesse regge».
Basti verificare come e dove vivono i porporati che occupano le posizioni più alte
nella gerarchia per capire dove vanno a finire i soldi destinati alla carità: nelle case
lussuose del cuore di Roma, realtà inimmaginabili per gran parte dei cattolici, da fare
invidia perfino alle star di Hollywood.
Sui giornali è finita la storia della casa del cardinale Tarcisio Bertone che, unendo
due appartamenti situati all’ultimo piano di Palazzo San Carlo in Vaticano, oggi abita in
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una residenza da 700 metri quadrati. Ma questa è la regola, non l’eccezione. I
cardinali di curia risiedono in dimore principesche da 400, 500, anche 600 metri
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quadrati. Vivono da soli o con qualche suora missionaria come assistente, colf, cuoca
e perpetua, meglio se proveniente da un paese in via di sviluppo. Sono appartamenti
costituiti da sale di ogni tipo: d’attesa, della televisione, da bagno, dei ricevimenti, da
tè, della biblioteca, dell’assistente personale, del segretario, d’archivio, della
preghiera. E ancora camere, cucine e dispense. Residenze in edifici da favola, come lo
splendido palazzo del Sant’Uffizio, subito dietro il colonnato di piazza San Pietro:
risale al Cinquecento e un tempo ospitava il tribunale dell’inquisizione.
Qui l’appartamento più grande, ben 445 metri quadrati, è andato al cardinale Velasio
De Paolis, ratzingheriano di ferro, classe 1935, presidente emerito della Prefettura
degli affari economici della Santa sede. Con una casa da 409 metri quadrati gli fa
compagnia il cardinale sloveno Franc Rodé, ottantun anni, già arcivescovo di Lubiana e
amico personale di Marcial Maciel Degollado, il fondatore dei Legionari di Cristo
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sospeso dal ministero per gravissimi atti di pedofilia. È uno dei membri, tra l’altro,
del Pontificio consiglio della cultura. Il cardinale Kurt Koch, invece, presidente del
Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, deve accontentarsi di una
casa di 356 metri quadrati. 40
Un’altra pattuglia di porporati si trova poco distante, al di là di piazza San Pietro, in
un bel palazzo a ridosso di via Conciliazione. Siamo nel cuore della città eterna. Qui,
sfiora i 500 metri quadrati la dimora del canadese Marc Ouellet, classe 1944, prefetto
della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per
l’America Latina. Il cardinale Sergio Sebastiani, ottantaquattro anni, membro tra l’altro
della Congregazione per i vescovi e di quella per le cause dei santi, vive in 424 metri
quadrati. Va ricordato che tutti i porporati al di sopra degli ottant’anni conservano un
ruolo soprattutto simbolico e non hanno più diritto al voto in conclave per superati
limiti di età.