Page 43 - Via Crucis
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obiettivi. Il primo è quello di gestire i rapporti di Cosea con i media. Si tratta di
un’attività che rimarrà inesistente, vista la delicatezza degli interventi che sono in
agenda. Poi si punta ad «analizzare approfonditamente com’è attualmente strutturato il
sistema delle comunicazioni vaticane» per cambiarlo alla radice, vista la continua fuga
di notizie e il diverso approccio da parte dei media di tutto il mondo nei confronti della
Santa sede dopo lo scandalo Vatileaks, la fuoriuscita di documenti riservati della Santa
sede che sono stati resi pubblici nel mio libro Sua Santità. Infine, bisogna «essere in
grado di fornire al santo padre le raccomandazioni più appropriate per aumentare
l’efficienza e l’efficacia della comunicazione vaticana, internamente ed esternamente».
I media sono uno dei fronti più delicati da gestire. I «nemici» infatti si annidano
numerosi, stando almeno a quanto, un mese prima, un altro membro di Cosea, il
francese Jean Videlain-Sevestre, aveva sorprendentemente indicato agli altri colleghi e
uomini di fiducia del papa in una email dai toni alquanto gravi.
I nostri interventi metteranno in evidenza le carenze finanziarie e amministrative che i nemici della Chiesa
ovviamente vogliono cogliere. Parlo di alcuni governi, alcuni politici e gran parte dei media. Ad esempio, si deve a
tutti i costi evitare che i massoni si aggirino o anche si infiltrino nei piani d’azione.
Il clima che si vive, ben espresso da Sevestre, è quello dell’accerchiamento. Non si
temono e non si combattono solo le resistenze interne contro le riforme di Francesco,
che già ora iniziano a emergere e che si presenteranno con sempre più forza. Sevestre
teme anche le logge massoniche. La massoneria segue sempre con attenzione, e talvolta
con manifesta ostilità, le attività finanziarie vaticane: i «fratelli muratori» potrebbero
addirittura «infiltrarsi», come afferma l’uomo della commissione, nei piani operativi,
evidentemente per manipolarne l’esecuzione e impedire il raggiungimento degli
obiettivi.
Analoghi timori emergono dalle precauzioni che vengono prese nella selezione dei
consulenti e degli esperti da affiancare ai gruppi che conducono le indagini. Un esempio
viene dal colosso internazionale Roland Berger, che dopo un incontro proprio con
Sevestre a Parigi, il 14 settembre 2013, aveva avanzato la propria candidatura come
consulente, sottolineando aspetti non certo secondari.
Desideriamo innanzitutto riconfermare il nostro profondo attaccamento alla Chiesa cattolica. […] Potete essere certi
della massima discrezione dei firmatari di questa lettera, della loro fede cattolica, della loro non appartenenza a
organizzazioni avverse alla Chiesa cattolica, siano esse massoniche o di altra natura.
Sono i timori e le prime avvisaglie di una lotta e dei sabotaggi che, in un crescendo
sempre più drammatico, segneranno l’inchiesta degli uomini di Francesco. Le indagini
sulla fabbrica dei santi, ad esempio, dureranno mesi, ma gli effetti della riforma di
Francesco sulla congregazione rimangono ancora oggi sfocati.
Forse si attende che il cardinale Amato vada in pensione, è ormai questione di pochi
mesi. Ma chi verrà in autunno sarà davvero migliore?