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patrimonio milionario. «Le dieci aziende – scrivono gli analisti – sono state istituite per
          gestire una proprietà ciascuna, tra Ginevra e Losanna.» Tutte insieme possiedono beni
          indicati  a  bilancio  per  18  milioni,  ma  il  valore  reale  è  ben  diverso:  si  tratta  di  49

          milioni. 76
            A  Londra  invece  opera  la  British  Grolux  Investments  Ltd,  fondata  nel  1933  e  che
          gestisce case e negozi di lusso, dal valore di mercato di 73 milioni di euro ma messi a
                                         77
          bilancio per 38,8 milioni.  La British Grolux controlla anche diverse proprietà situate
          fuori città. Complessivamente, per i consulenti della società Promontory, il patrimonio
          immobiliare  dell’Apsa  tra  Italia,  Svizzera,  Francia  e  Gran  Bretagna  ammonta  a  un

          valore di 2 miliardi e 709 milioni di euro. Sapete qual è invece la cifra riportata nei
          documenti  contabili?  Solo  389,6  milioni  di  euro.  Un  divario  che  rappresenta  la
          profonda contraddizione che il  Vaticano sta vivendo in questi mesi.  Da una parte un
          arcipelago  sofisticatissimo  di  società  finanziarie  dirette  da  amministratori  in
          doppiopetto  che  controllano  una  ricchezza  immensa,  dall’altra  un  papa  che  vuole

          pulizia e combatte per una Chiesa povera, seguendo il dettato del Vangelo.





          66   La  lettera  che  monsignor  Viganò  scriverà  a  papa  Benedetto  XVI,  difendendo  il  suo  operato  e  attaccando  il
          segretario di Stato Bertone, ben documenta la drammaticità del periodo che stiamo raccontando. «Beatissimo Padre,
          mi vedo purtroppo costretto a ricorrere a Vostra Santità per un’incomprensibile e grave situazione che tocca il governo
          del Governatorato e la mia persona. […] Un mio trasferimento dal Governatorato in questo momento provocherebbe
          profondo smarrimento e scoramento in quanti hanno creduto fosse possibile risanare tante situazioni di corruzione e
          prevaricazione da tempo radicate nella gestione delle diverse direzioni. […] Pongo nelle mani di Vostra Santità questa
          mia  lettera  che  ho  indirizzato  all’Eminentissimo  cardinale  segretario  di  Stato,  perché  ne  disponga  secondo  il  Suo
          augusto  volere,  avendo  come  mio  unico  desiderio  il  bene  della  Santa  Chiesa  di  Cristo.  Con  sinceri  sentimenti  di
          profonda venerazione, di  Vostra  Santità devotissimo figlio.»  Pochi giorni dopo, a  Benedetto  XVI in persona  Viganò
          consegnerà un appunto riservato sulla sua attività. Eccone un estratto: «Quando accettai l’incarico al Governatorato, il
          16 luglio 2009, ero ben conscio dei rischi a cui andavo incontro, ma non avrei mai pensato di trovarmi di fronte a una
          situazione così disastrosa. Ne feci parola in più occasioni al cardinale segretario di Stato, facendogli presente che non
          ce  l’avrei  fatta  con  le  sole  mie  forze:  avevo  bisogno  del  suo  costante  appoggio.  La  situazione  finanziaria  del
          Governatorato, già gravemente debilitata per la crisi mondiale, aveva subito perdite di oltre il 50-60 per cento, anche
          per imperizia di chi l’aveva amministrata. Per porvi rimedio, il cardinale presidente aveva affidato di fatto la gestione
          dei due Fondi dello Stato a un comitato finanza e gestione, composto da alcuni grandi banchieri, i quali sono risultati
          fare più il loro interesse che i nostri. Ad esempio, nel dicembre 2009, in una sola operazione ci fecero perdere 2 milioni
          e mezzo di dollari. Segnalai la cosa al segretario di Stato e alla Prefettura degli affari economici, la quale, del resto,
          considera  illegale  l’esistenza  di  detto  comitato.  Con  la  mia  costante  partecipazione  alle  sue  riunioni  ho  cercato  di
          arginare  l’operato  di  detti  banchieri,  dai  quali  necessariamente  ho  dovuto  spesso  dissentire.  Sull’operato  di  questo
          comitato può ben riferire il professor Gotti Tedeschi che ne è stato membro fino alla sua nomina allo Ior, e sa bene
          quanto ho cercato di fare per tenere sotto controllo il suo operato».
          67   La  Sacra  congregazione  «de  Propaganda  Fide»  è  il  dicastero  pontificio  nel  quale  si  concentra  la  direzione  e  il
          governo  generale  dell’attività  missionaria  cattolica  nel  mondo.  La  congregazione  è  attualmente  composta  da  61
          membri, tra cardinali, vescovi e arcivescovi. Il prefetto capo è attualmente il cardinale Fernando Filoni, nominato nel
          maggio del 2011 da papa Benedetto XVI.
          68  La stima copre i beni immobiliari dell’Apsa (circa il 45 per cento del valore totale di acquisto), il Fondo pensioni
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