Page 66 - Peccato originale
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pontificato. Non è intimorito dai modi bruschi e arroganti
                di Marcinkus, che già alcuni amici gli hanno descritto per

                metterlo  in  guardia.  Non  è  nemmeno  sorpreso
                dall’eccentricità di questo vescovo che, in modo sfrontato

                per  l’epoca,  ostenta  un’inconsueta  passione  per  sigari,
                campi  da  golf  e  palestre.  Né,  ancora,  è  intimidito  dalla
                mole di questo robusto americano di origini lituane, alto

                un metro e ottantasei.            2
                    A  colpire  Albino  Luciani  è  la  sua  vicinanza  con  papa

                Paolo  VI,  pastore  retto  e  insospettabile.  Una  vicinanza
                persino fisica: dall’ufficio del presidente dello Ior si poteva
                raggiungere direttamente l’appartamento pontificio in una

                manciata  di  minuti,  seguendo  un  percorso  lontano  da
                malelingue  e  occhi  indiscreti.  Guardando  il  palazzo

                apostolico  da  piazza  San  Pietro,  i  due  uffici  erano
                simmetrici, a soli  pochi metri  di distanza  in linea  d’aria.

                L’Istituto  per  le  opere  di  religione  è  infatti  addossato  al
                palazzo  dove  vivono  i  pontefici  –  almeno  fino  alla

                decisione  fuori  protocollo  di  Bergoglio  di  trasferirsi  a
                Santa Marta –, subito dopo il cortile di San Damaso, nel
                cuore della Città del Vaticano.

                    Ma ancor più il patriarca di Venezia si chiedeva come
                questo  burbero  sacerdote,  poco  competente  di  questioni

                finanziarie,  si  fosse  reso  protagonista  di  una  carriera
                davvero  fulminea  nel  piccolo  Stato.  Una  crescita

                inarrestabile, che lo aveva portato, prima come segretario
                generale e poi come presidente, dall’organizzazione della

                sicurezza dei viaggi papali fino ai caveau della strategica
                banca vaticana.   Marcinkus dimostrava certo riconosciute
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                capacità  organizzative  e  manageriali,    ma  era  privo  di
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                quelle competenze bancarie indispensabili per ricevere un
                incarico così particolare. Il giudizio negativo di Luciani nei

                suoi confronti si rafforza dopo la cessione del pacchetto di
                controllo  della  Banca  Cattolica  del  Veneto  dallo  Ior  al
                Banco  Ambrosiano  di  Roberto  Calvi.  La  vendita  delle




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