Page 63 - Peccato originale
P. 63
speranza. «Deve esserci una verità che pesa troppo ancora
oggi» osserva il fratello di Emanuela. E in effetti
sorprende che Parolin, affermando che la questione è
complicata, lasci intravedere di sapere cose non di
dominio pubblico. Pochi mesi dopo, nel giugno del 2017,
nella ricorrenza della scomparsa della ragazza, la famiglia
Orlandi ha formalmente chiesto di conoscere il contenuto
del dossier su Emanuela ma il sostituto della segreteria di
Stato, monsignor Giovanni Angelo Becciu, ha di nuovo
spento ogni speranza: «Per noi, il caso Orlandi è chiuso.
Abbiamo già dato tutti i chiarimenti che ci sono stati
richiesti. Non possiamo fare altro che condividere,
simpatizzare e prendere a cuore la sofferenza dei familiari.
Non so se la magistratura italiana ha nuovi elementi, ma
da parte vaticana non c’è nulla da dire in più di quanto
non si sia già detto».
Ogni volta che si è intravisto uno spiraglio, subito è
stato violentemente richiuso, impedendo di arrivare alla
verità e lasciando a pochi la conoscenza di quanto
accaduto. Una conoscenza che, come spesso accade in
Vaticano, rimane un’arma carica senza sicura, pronta a
essere adoperata per pressioni, ricatti e altre violenze.
Dev’essere stata esattamente questa la situazione in cui si
trovò Albino Luciani, quando venne eletto papa, pochi
anni prima che Emanuela Orlandi sparisse. Giovanni
Paolo I fu fortemente scosso dalla scoperta di come i
mercanti avessero ormai occupato il tempio. Una verità
troppo scomoda per essere rivelata.
66