Page 25 - Peccato originale
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aggiunto,  che  sembra  ormai  basarsi  sulla  reciproca
                fiducia. Nei sacri palazzi ci si convince che il momento è

                maturo per provare ad aprire una trattativa, a proporre un
                accordo.

                    Dopo  le  vacanze  di  Natale  del  2011  arriva  la  svolta.
                All’appuntamento  successivo,  l’auto  con  i  vetri  scuri  che
                varca  l’uscita  di  porta  Sant’Anna  per  raggiungere  il

                tribunale in piazzale Clodio ospita sui sedili posteriori un
                nuovo interlocutore. Stavolta l’uomo che si presenta nella

                saletta  al  primo  piano  della  procura  è  un  sacerdote  più
                anziano  del  precedente,  un  alto  prelato  che  lavora  in
                segreteria  di  Stato.  Un  monsignore  di  rango,  insomma,

                uomo di fiducia del cardinale Bertone.
                    Il  faccia  a  faccia,  anche  questo  rimasto  finora  a

                conoscenza  di  pochissime  persone,  dura  meno  di
                mezz’ora,  il  tempo  di  proporre  un  accordo,  aprire  una

                trattativa fissando i due punti cruciali del «contratto», che
                qui  finalmente  possiamo  svelare.  Il  primo  punto  è

                prevedibile: il Vaticano chiede che la procura intervenga
                per far traslare la salma di De Pedis nel cimitero civile del
                Verano, chiudendo così il caso che tanto agita l’opinione

                pubblica, ancora oggi incredula riguardo a quella insolita e
                imbarazzante  sepoltura  tra  santi  e  beati.  Il  monsignore

                conferma  quanto  già  spiegato  dall’altro  sacerdote,
                insistendo su un aspetto: la Santa sede si trova di fronte a

                una  scelta  obbligata,  non  può  disporre  in  autonomia  il
                trasferimento della salma perché violerebbe una decisione

                del cardinale vicario di Roma, esponendosi così a ulteriori
                critiche e contestazioni.
                    Ma  è  il  secondo  punto,  la  seconda  mossa,  a  essere

                sorprendente  e  inattesa,  come  un  salto  nel  buio.  Il
                monsignore  prende  fiato  e  distoglie  lo  sguardo  dal  suo

                interlocutore. Scandisce bene ogni parola, chiedendo cosa
                la  procura  avrebbe  voluto  in  cambio,  e  dichiarando
                dunque  la  disponibilità  della  Santa  sede  a  valutare




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