Page 19 - Peccato originale
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ragazza, per soddisfare le richieste di qualche prelato. Una
                verità indicibile, che inizia a emergere da alcune conferme

                raccolte a partire dalla testimonianza di Sabrina Minardi,
                l’amante  del  presunto  cassiere  della  banda,  Enrico  De

                Pedis.  La  donna  aveva  frequentato  il  gruppo  criminale
                ricevendo confidenze e custodendone segreti che poi, dal
                2008,  aveva  cominciato  a  svelare  ai  magistrati:  il

                sequestro sarebbe stato un’azione proprio della banda su
                richiesta di prelati della curia.

                    Ai  magistrati  rimaneva  un’unica  strada  da  percorrere
                per sbloccare le indagini. Bisognava approfondire il fronte
                vaticano,  cercare  proprio  in  quegli  ambienti  in  cui  gli

                inquirenti  ritenevano  potesse  essere  custodita  la  verità
                sulla  scomparsa  di  Emanuela,  concentrandosi  però

                stavolta sui luoghi, non più sulle persone. La scelta cadde
                sulla  basilica  di  Sant’Apollinare.  L’istituto  di  musica  che

                frequentava  la  ragazza,  al  quarto  piano  del  palazzo
                adiacente,  formava  un  unico  complesso  immobiliare  con

                l’edificio di culto. Proprio lì la figlia del messo pontificio
                era sparita, da lì dunque bisognava ripartire nella ricerca
                della verità.

                    Gli atti della prima inchiesta giudiziaria sono precisi:


                     Alle ore 16.30 circa del giorno 22 giugno 1983 la quindicenne Orlandi
                     Emanuela, cittadina dello Stato del Vaticano, figlia del commesso del
                     Palazzo Apostolico Orlandi Ercole, usciva dalla propria abitazione sita
                     in  via  di  S.  Egidio,  all’interno  della  Città  del  Vaticano,  e  si  recava
                     presso  l’Istituto  «Ludovico  da  Vittoria»,  ubicato  in  piazza  di
                     Sant’Apollinare,  ove  frequentava  un  corso  di  flauto;  raggiungeva  la
                     scuola. […] Successivamente si perdeva ogni traccia della Orlandi, che
                     non faceva rientro presso l’abitazione e non forniva alcuna notizia di
                     sé.  1


                La  basilica  è  a  pochi  metri  dal  portone  che  quel  giorno
                Emanuela varcò per l’ultima volta per accedere alla scuola

                di musica. Sotto l’altare centrale c’è la cripta dove è stato
                sepolto proprio De Pedis, detto Renatino, rimasto ucciso
                durante una sparatoria il 2 febbraio 1990. Una sepoltura




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