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Whistleblowing: per denunciare l’istituto dall’interno



























          Colpevole di denuncia: la storia di Enrico Ceci



          Durante le numerose presentazioni organizzate per il mio precedente libro
          l’obiezione  più  frequente  che  mi  veniva  posta  suonava  più  o  meno  così:
          «Troppo  facile  parlare  ora  che  sei  fuori,  perché  non  lo  hai  fatto  quando

          facevi  parte  di  quel  mondo?».  Ho  sempre  accettato  le  critiche  di  chi,
          paradossalmente,  mi  ha  definito  «poco  coraggioso»  se  non  addirittura
          «opportunista»  e  ancora  oggi  non  posso  che  confermare  la  mia  idea  a
          riguardo: assumersi la responsabilità di attaccare un sistema come quello
          bancario  dall’interno  può  costare  molto  caro,  soprattutto  perché  gli

          strumenti di tutela per chi denuncia in Italia sono ancora inefficienti.
              Le banche distruggono chi si rifiuta di obbedire alle loro «leggi». Sempre
          e comunque. Trattandosi di soldi, tanti soldi, la pietà dentro quelle stanze

          scarseggia,  l’aspetto  umano  ancora  di  più.  Voltare  le  spalle  e  scegliere  di
          andarsene  comporta  già  di  per  sé  scelte  difficili,  pesanti  compromessi,
          rivalse. Io l’ho provato sulla mia pelle. Nel dicembre del 2014, alla fine di
          un incontro in una libreria milanese, conosco un giovane ragazzo di Parma.
          Si  chiama  Enrico  Ceci,  ex  bancario  anche  lui.  Della  sua  storia  i  giornali

          hanno  parlato  ma  forse  non  a  sufficienza:  il  suo  coraggio  estremo  mi  ha
          fatto molto riflettere e ho deciso di portarlo come esempio. Perché, anche
          grazie  a  lui,  qualcosa  sul  fronte  delle  tutele  per  chi  denuncia  si  sta

          muovendo. Enrico ha ventotto anni. Leggendo quanto segue si capirà come
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          la  battaglia  di  questo  Hervé  Falciani  italiano   (Falciani  è  l’ingegnere
          informatico  italo-francese  che  ha  messo  al  tappeto  il  segreto  bancario
          svizzero)  possa  andare  a  beneficio  dei  padri  di  famiglia,  dei  piccoli
          imprenditori e degli artigiani che ancora costituiscono il tessuto pulsante

          della nostra economia. Basta digitare il suo nome sui motori di ricerca per
          trovare  una  sfilza  di  articoli  che  lo  identificano  come whistleblower,  una
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