Page 138 - 101 storie di gatti
P. 138

75.



                             IL GATTO MARINAIO





                             Narciso e Lidia erano pronti per salpare sul catamarano che li

          avrebbe portati su uno degli splendidi atolli dei Carabi. Alle sette, sulla piccola
          banchina dove era ormeggiata l’imbarcazione, li aspettavano una coppia di francesi e

          un grosso gatto grigio con al collo una bandana blu da marinaio, si chiamava Aramis.
          Una scimmia in fondo al pontile giocherellava con i pellicani e appena vide gli
          ospiti si precipitò a fianco del felino per accoglierli. Dopo aver fatto le dovute
          presentazioni, si partì: la scimmia a prua e il gatto a poppa; vennero mollate le cime
          e via verso il mare aperto. Il gatto grigio, a differenza di Georgette, la scimmia, non
          amava i pellicani e ogni qualvolta si posavano sul catamarano li scacciava. Il
          pellicano reagiva, ma dopo un po’ tornava a stuzzicare Aramis. Georgette era una
          scimmia dispettosa e scanzonata, mentre Aramis era un gatto serio e coscienzioso:

          segnalava i pericoli, miagolava quando lei importunava gli ospiti, aiutava i due
          francesi a pescare e ormeggiare. I due animali erano molto diversi ma si volevano un
          gran bene: ogni notte, quando calava la bonaccia, si incamminavano verso la loro
          cuccetta e riposavano fino al mattino seguente. In prossimità degli atolli era difficile
          ormeggiare, se non fuori dalla barriera corallina. Così una sera i francesi decisero di

          riposare per la notte su una spiaggia. Sbarcarono tutti. Narciso e Lidia erano contenti
          di mettere piede sulla terraferma dopo giorni di navigazione. L’unico a voler
          rimanere a bordo fu Aramis. A notte fonda il vento girò improvvisamente
          l’imbarcazione, l’àncora del catamarano non reggeva, il rischio era di essere spinti
          verso la barriera corallina, il pericolo era imminente. Il gatto iniziò a miagolare
          disperatamente, ma a terra nessuno l’udiva perché dormivano tutti profondamente.
          Allora con un guizzo, Aramis corse verso i comandi e ricordandosi del suo

          comandante, spinse ripetutamente sul tasto rosso per azionare la tromba come aveva
          visto fare quando incrociavano le altre imbarcazioni. Fu così che da terra si
          accorsero del pericolo e intervennero: il comandante saltò sul piccolo gommone che
          serviva da tender e in poco tempo raggiunse la barca, ormeggiandola più saldamente.
          Il catamarano era salvo e tutto l’equipaggio riprese il largo la mattina successiva.
          Per festeggiare Aramis, il comandante fece issare il gran pavese.
   133   134   135   136   137   138   139   140   141   142   143