Page 143 - 101 storie di gatti
P. 143
banchina con Camillo vicino alle casse per fare la guardia al pesce. Il pescatore,
stanco e ancora indaffarato, affidava la sorveglianza al suo amico felino che
puntualmente miagolava ogni qualvolta si avvicinava un compratore.
Camillo era utile in porto e prezioso durante la pesca, soprattutto quando la lunga
rete a strascico veniva issata a bordo con il potente argano, e una nuvola di gabbiani
si formava intorno al peschereccio. Gli uccelli, alle volte sono tanti e affamati, si
posano finanche sul ponte dell’imbarcazione per poter prendere qualche pesce
pescato. Camillo, pronto a fare da guardiano, con un balzo da una parte e dall’altra
impediva che la gustosa preda finisse divorata dai gabbiani.
Ma un giorno accadde che Pompilio, sempre stanco per il duro lavoro, in un
momento di assoluta bonaccia, senza un alito di vento e con un caldo insopportabile,
si addormentò, mentre il motore del peschereccio rombava a tutta forza, facendo
rotta verso l’imboccatura del porto.
Ma la direzione non era quella giusta, la prua era rivolta verso le scogliere di
protezione dell’arenile, il pescatore non si svegliava e il vecchio motore continuava
a rombare. Il gatto capì che qualcosa non andava, dalla coperta della tuga vide che il
peschereccio si stava avviando oltre l’ingresso del porto, un centinaio di metri più in
là e verso la scogliera. Con un balzo Camillo scese dalla tuga, si infilò nella cabina
di pilotaggio e saltò sul pancione di Pompilio per svegliarlo. Immediatamente il
pescatore comprese il pericolo, e con una decisa manovra invertì la rotta.
La barca era salva, grazie a Camillo, e così anche il gustoso frutto del loro
lavoro. Un pomeriggio di oltre due anni dopo si ripresentò l'uomo della mansarda.
Salì sul peschereccio, e dopo i saluti e i racconti del viaggio, disse che era
venuto a riprendersi il gatto. Pompilio cercò di convincerlo che sarebbe stato
inopportuno sia per Camillo che per se stesso, visto il profondo rapporto ormai che
li univa. Il pescatore fece di tutto di convincerlo, ma non ci fu nulla da fare, l'uomo
era irremovibile, voleva riportare il gatto nella mansarda. I toni si fecero accesi, il
gatto rosso capì e improvvisamente balzò sulla banchina e fuggì.
Solo all’alba del giorno dopo tornò sul peschereccio e riprese a miagolare felice
appena vide Pompilio che lo prese in braccio stringendolo forte, sicuro che
sarebbero rimasti sempre insieme, in mare e a terra.
Il professionista, invece, quello stesso giorno ricevette una raccomandata che gli
comunicava l'interruzione del contratto: il lavoro era stato eseguito male e senza
cuore.