Page 148 - 101 storie di gatti
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                             LA GATTA DI VIA DELLA


                             GATTA






          In molti volevano che parlasse, che raccontasse tutto quello che da tempo vedeva e

          sentiva, quello che accadeva in quel palazzo nobiliare che da un po’ di anni si era
          trasformato nel luogo del potere più chiacchierato che l’Italia avesse mai avuto nella
          sua breve storia repubblicana.
              Forse quel palazzo era stato scelto come dimora per darsi quel tono nobile che
          tanto gli mancava; la casa, infatti, apparteneva a una famiglia di principi, che ne
          avevano affittato una parte, sicuramente senza rendersi conto di quanto sarebbe stata

          difficile la convivenza con il potere.
              Lei viveva da molto tempo sui cornicioni dell’antico palazzo e nonostante fosse
          stato messo in atto ogni possibile rimedio per garantire la totale sicurezza del
          potentissimo inquilino, nessuno riuscì a sfrattarla.
              Si sa, i gatti sono molto sensitivi e pur vivendo sui cornicioni, senza mai essere
          entrata all’interno della dimora eccellente, la gatta Pietrina aveva visto molto e

          capito ancora di più: a cosa sarebbero mai servite tutte quelle guardie più o meno
          segrete, se poi si veniva a sapere tutto? Lei davvero conosceva moltissimi segreti,
          storie finite sui giornali di gossip, ma anche vertici di partito e incontri con
          personalità straniere, cene e feste favolose. Le era giunta voce che alcune televisioni
          e alcuni giornali erano disposti a pagarla profumatamente per aver quelle notizie: le
          era stata promessa una vita da signora, tra divani, coccole e cibi prelibati. Altro che
          le fredde notti sul cornicione! La micia aveva anche pensato di scrivere un

          memoriale, cedendolo a qualche editore per guadagnare un bel po’ di soldi da
          investire in una struttura per gatti poveri e abbandonati. Pietrina sentiva e vedeva
          tutto dentro quelle finestre: si era fatta una sua idea non solo su quell’uomo ma anche
          sulla sua politica.
              Quello, però, che la infastidiva di più era la poca considerazione per il genere
          femminile. Nessun rispetto, né riconoscimento, né tanto meno valorizzazione o

          promozione per i meriti e le capacità delle donne. Solo oggetti da utilizzare,
          sfoggiare, collezionare.
              Anche lei era femmina e questo non poteva proprio sopportarlo: sapeva che nel
          mondo dei gatti questo non sarebbe mai accaduto. Tra felini è la femmina che
          governa il gruppo, che va a caccia, che sceglie il proprio compagno, che cura e
          cresce i figli.
              Mai nel mondo felino avrebbe governato uno così, se non altro perché di sesso

          sbagliato!
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