Page 90 - A spasso con Bob
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Big Issue.
Come avevo spiegato ad altri venditori, questo fatto mi poneva di fronte a un
dilemma. Tecnicamente parlando avrei dovuto dire loro: «Mi dispiace, ma dovete
venire alla mia postazione oppure rivolgervi al collega più vicino». Ma sapevo bene
che questo significava una cosa sola: nessuna vendita, né per me né per gli altri.
Qualcuno aveva capito e si era dimostrato comprensibile, qualcun altro no.
Non avevo dubbi su chi poteva essere stato a denunciarmi perché non bisognava
essere dei geni per capirlo.
Circa una settimana prima della sospensione, stavo camminando lungo Long Acre
e avevo appena superato il negozio di Body Shop dove c’era il presidio di un certo
Geoff. Il fondatore della catena, Gordon Roddick, ha sempre avuto forti legami con
l’editore di Big Issue e quindi ci sono spesso venditori davanti alle sue vetrine.
Stavo appunto passeggiando da quelle parti quando una coppia di anziani americani
mi aveva fermato.
Erano due persone veramente gentili, la classica coppia del Midwest.
«Mi perdoni, sir», aveva esordito l’uomo, «potrei chiederle il permesso di
scattare una foto a lei e al suo delizioso gatto? Nostra figlia ha una vera passione e
sono sicuro che gliene sarà molto grata.»
Ero lusingato da tutta quella gentilezza, nessuno mi aveva mai chiamato «sir», da
quanto potessi ricordarmi!
Ormai eravamo così abituati a farci fotografare dai turisti che avevo elaborato due
o tre pose particolarmente efficaci. La mia preferita era quella con Bob placidamente
seduto sulla spalla destra, con il musetto rivolto verso l’obiettivo accanto alla mia
faccia e fu proprio quella che scelsi per loro.
La coppia ne era rimasta deliziata. «Oh, che carini, una foto bellissima. Non potrò
mai ringraziarvi abbastanza. Nostra figlia sarà felicissima», aveva commentato la
moglie entusiasta.
Continuavano a ringraziarmi e si erano offerti anche di comprarmi una copia del
giornale. Avevo spiegato loro che non era possibile e con il dito avevo indicato
Geoff.
«È lui che ufficialmente vende Big Issue in questo punto della città, perciò dovete
rivolgervi al mio collega.»
Purtroppo gli anziani signori avevano deciso diversamente, ma prima di andarsene
mi avevano allungato una banconota da cinque sterline.
«Ecco», mi aveva detto la signora, «un pensierino per lei e per il suo stupendo
amico.»
Si era trattato di una di quelle classiche situazioni in cui distinguere tra realtà e
apparenza era terribilmente difficile. Chi si fosse trovato accanto a noi avrebbe visto
che non ero stato io a chiedere i soldi e anzi che avevo cercato di mandarli dal
collega. Ma Geoff aveva avuto una diversa percezione della realtà. Secondo lui non
solo avevo preso dei soldi senza vendere il giornale, il che era altrettanto vietato, ma