Page 86 - A spasso con Bob
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Bastarono quindici minuti di lettura per farmi precipitare in uno stato di forte
ansia, decisi quindi di limitarmi a reperire le informazioni per curare gli attacchi di
vomito. Trovai alcune indicazioni preziose: bere molta acqua, riposo e controllo.
Questo sarebbe stato il programma a cui mi sarei attenuto nelle successive 24-48
ore. Ovviamente se avesse avuto un’altra crisi, mi sarei precipitato dal veterinario,
in caso contrario avrei aspettato giovedì per recarmi a Islington.
Il giorno successivo decisi di restare in casa fino al tardo pomeriggio per
lasciarlo riposare il più possibile. Dormiva beato, tutto raggomitolato in salotto e
quindi mi fidai a lasciarlo solo un paio d’ore. Dovevo assolutamente guadagnare
qualcosa e pensai di tornare a suonare per un po’ dalle parti di Covent Garden.
Mentre camminavo per le strade mi resi conto che, senza Bob, ero tornato
invisibile. Quando invece raggiunsi la piazza, gli altri artisti di strada mi chiesero di
lui e mi sembrarono veramente preoccupati di saperlo malato. «Ma è grave?» «Lo
porterai da un veterinario?» «Sta bene a casa? Fa abbastanza caldo?»
Mentre cercavo di rispondere a quella raffica di domande mi venne in mente che
recentemente avevo conosciuto Rosemary, un’infermiera che lavorava in uno studio
veterinario. Il suo fidanzato, Steve, lavorava in un negozio di fumetti dalle parti della
nostra postazione ed eravamo diventati amici. Ogni tanto io e Bob facevamo un salto
a trovarlo ed era così che avevamo conosciuto la giovane donna.
Decisi di andarlo a cercare. Per fortuna era in negozio e mi dette subito il numero
di telefono della sua ragazza.
«Sarà contenta se la chiami», mi disse. «Soprattutto se si tratta di Bob, lo adora.»
Lei mi fece un sacco di domande: «Cosa mangia di solito?» e ancora: «Quando
siete in giro mastica cose strane?»
«Be’, sì, gli piace rovistare tra i bidoni della spazzatura», risposi.
Era un’abitudine di cui non era riuscito a liberarsi. Lo avevo visto con i miei
occhi lacerare il sacco della pattumiera in cucina. Puoi togliere un gatto dalla strada,
ma non la strada dal suo cuore.
Il tono della voce di Rosemary cambiò improvvisamente come se avesse capito.
«Bene, bene… Questo spiega tutto!»
Gli prescrisse fermenti lattici, antibiotici e un integratore.
«Dove abiti? Te li faccio recapitare a casa», concluse.
«Ehm, non credo di avere abbastanza soldi», fui costretto ad ammettere.
«Non preoccuparti. Non voglio nulla, li aggiungo semplicemente a un’altra
consegna.» Poi mi disse: «Ti va bene se il fattorino passa da te nel tardo
pomeriggio?»
«Benissimo», risposi.
Ero imbarazzato, simili gesti spontanei di bontà non avevano esattamente fatto
parte della mia vita negli ultimi anni; mi ero abituato alla violenza, dimenticandomi
che la gente poteva anche essere gentile. Era questo il grande cambiamento che Bob
aveva portato nella mia vita: con lui vicino aveva scoperto il lato buono della natura