Page 150 - La cucina del riso
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Veneto
risaia calano a circa 60.000 per poi ridursi a poco più di 30.000 negli anni
Novanta. Tale trend negativo non verrà invertito per oltre mezzo secolo. È
solo con la fine degli anni Venti che si incomincia ad assistere ad una ripresa,
contrassegnata dalla valorizzazione della qualità Vialone nano (ora coltura
a denominazione geografica protetta). Sono decisamente calati di numero
i campi destinati a risaia (oggi sono circa 7.500), anche se nel contempo la
loro resa è cresciuta notevolmente.
Non molto dissimile, seppur contrassegnata da minori entità, la para-
bola della risicoltura nel Vicentino. A partire dalla seconda metà del XVI
secolo, numerose sono le suppliche e le richieste di autorizzazione presen-
tate dalle badesse di Grumolo alla competente magistratura di Venezia, per
poter incanalare le acque dei piccoli fiumi della zona al fine di irrigare le
terre, ma anche per poter “ridur a risarà” campi in quantità crescente. Ma è
nel primo ventennio del 1600 che prende forma il progetto più importante
per tutto il territorio di Grumolo: la costruzione della roggia “Moneghina”,
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