Page 146 - La cucina del riso
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Veneto




                 Sulla tavola del doge


                     Diversi  sono  i  fattori  che  favoriscono  lo  sviluppo  della  coltura  del
                 riso in Italia: condizioni pedologiche e climatiche favorevoli, presenza di
                 manodopera abbondante e a basso costo, alte rese, possibilità di inserire il
                 “bianco cereale” (come veniva chiamato) in circuiti commerciali di livello
                 internazionale con potenziali rilevanti ritorni economici, che compensano
                 abbondantemente i notevoli investimenti di capitale richiesti dall’adatta-
                 mento dei terreni alla pratica risicola.
                     Se il Veneto non è stato il primo a sviluppare la coltura (e cultura) del
                 riso, non è oggi l’ultima regione a coltivarlo, valorizzarlo e usarlo.
                     Introdotta dalla confinante Lombardia, la risicoltura è stata da subi-
                 to recepita dalla “Serenissima” con grande interesse e regolamentata, con
                 l’usuale lungimiranza, sin dal 1500, con l’attenzione a non consentire spre-
                 chi d’acqua laddove questa fosse risorsa da non sprecare. Nel 1545 in via
                 provvisoria, e dal 1556 in via definitiva, il Senato Veneto istituì i “Prov-
                 veditori sopra i loci inculti del Dominio nostro et supra l’adaquazione dei
                 terreni che ne avessero bisogno”: una magistratura, i cui membri duravano
                 in carica un anno, preposta ad esaminare le domande di bonifica di terre e,
                 una volta avvenuta questa, le richieste di concessione dell’uso delle acque
                 raccolte negli “scoladori”, acque usate per l’irrigazione, resa agevole dal
                 perfetto livellamento dei terreni ottenuto con la bonifica.
                     All’inizio fu identificata più come opportunità di utilizzo e di recupero
                 di territori paludosi, altrimenti incolti, ma, quasi subito, fu individuata come
                 un’opportunità di guadagno e ampiamente praticata.
                     La risaia, oltre che un campo coltivato, è un complesso ecosistema
                 dove convivono alcuni vegetali assieme a pesci, uccelli, insetti e piccoli
                 animali acquatici. Ne sono un esempio i territori di Grumolo delle Abba-
                 desse, il Delta del Po, il basso Veronese, in cui la risicoltura di eccellenza
                 si è affermata grazie a tutta una serie di fattori che ne hanno favorito lo
                 sviluppo:  clima,  tipo  di  terreno,  qualità  e  disponibilità  di  acqua.  Queste
                 realtà si trovano infatti nel mezzo della Pianura padano-veneta, ideale per le
                 condizioni di coltivazione del riso che richiedono la preparazione di camere
                 livellate e una corretta gestione del regime idrico.



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