Page 72 - 10 minerali preziosi per la tua salute
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In quantità enorme nelle alghe - Le alghe sono straor-
            dinariamente ricche di iodio. Alcune alghe brune classifi cate
            nell’ordine delle Laminarie, come l’alga kelp, contengono quan-
            tità di iodio elevatissime, anche 100 o 1.000 volte di più rispet-
            to al pesce di mare. Anche nell’alga kombu si ritrovano dosi di
            iodio centinaia di volte superiori rispetto all’apporto quotidia-
            no necessario; pesci particolarmente ricchi di iodio sono la
            sardina o il merluzzo, con concentrazioni di circa 250 mcg ogni
            100 g di pesce. Si consiglia, in generale, di non superare i 500-
            1.000 mcg di iodio al giorno; quindi occorre prestare attenzio-
            ne al consumo esagerato di alcuni integratori a base di alghe
            marine, che può rivelarsi pericoloso per la salute e provocare
            una particolare forma di ipertiroidismo. Il rischio aumenta se
            si passa bruscamente da un’alimentazione povera di iodio a un
            eccessivo apporto di integratori.


            La carenza di iodio e le conseguenze

            La carenza di iodio interessa una fascia notevole della popola-
            zione mondiale e può provocare ipotiroidismo, una disfunzio-
            ne che provoca una serie di conseguenze fi siche anche gravi.
            Nel caso di insuffi ciente assunzione di iodio, infatti la ghian-
            dola tiroide non è in grado di produrre quantità suffi cienti di
            ormoni. Questo può portare a disturbi da carenza iodica, che
            sono più o meno rilevanti a seconda della gravità della carenza
            e del periodo della vita in cui essa si verifi ca.


            Il gozzo - La conseguenza più conosciuta della carenza di
            iodio è il gozzo, cioè l’ingrossamento della ghiandola tiroide, e
            di conseguenza anche del collo. La ghiandola si ingrossa per far
            fronte alla mancanza di iodio, allo scopo di intercettarne una
            maggiore quantità e per produrre più ormoni.
            Se questo adattamento non basta e l’organismo continua ad




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