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Iodio


            Gli alimenti che ne sono ricchi



            La fonte principale di iodio per l’organismo umano è rappre-
            sentata dagli alimenti, che lo contengono in misura estrema-
            mente variabile: nei vegetali la presenza di iodio dipende dalla
            quantità di questo elemento che si trova nel terreno in cui
            vengono coltivati, mentre negli alimenti di origine animale
            dipende dallo iodio assunto dagli animali con l’alimentazione
            o dall’ambiente in cui vivono.
            Lo iodio è scarso soprattutto nelle regioni montuose e lontano
            dal mare, mentre ne sono particolarmente ricchi gli alimenti
            di origine marina (pesci, crostacei e alghe). Sono fonti di iodio
            anche le carni di animali che hanno ricevuto supplementi ali-
            mentari a base di farina di pesce.


            Le quantità medie nei cibi - Ecco l’apporto medio di
            iodio ricavato da alcuni alimenti (quantità contenuta in 100
            grammi, espressa in microgrammi o milligrammi).
            Nel pesce marino da 120 a 250 microgrammi ogni 100 gram-
            mi di parte commestibile (quindi una quantità già superiore al
            fabbisogno medio di iodio quotidiano); nei molluschi da 80 a
            160 mcg, nelle alghe marine essiccate da 2 a 800 mg; nel latte
            di mucca da 50 a 200 mcg al litro; nelle uova da 7 a 9 mcg, nel
            frumento e nei cereali da 4 mcg (ma varia molto in base al
            terreno); nel pesce d’acqua dolce 3 mcg, nella carne 5 mcg,
            nella frutta 1,8 mcg, nei legumi 3 mcg, nella verdura 2,9 mcg.
            Lo iodio si trova anche nel sale marino integrale, ma non in
            quello “bianco”, iper-raffi nato.
            È ricco di iodio soprattutto il sale “iodato”, il sale arricchito
            artifi cialmente con iodio per far fronte alla carenza.
            La cottura riduce il contenuto in iodio degli alimenti, con
            perdite di circa il 20% per la frittura, del 23% per la grigliatu-
            ra e del 58% per la bollitura.



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