Page 31 - Raccolta amplissima di canti popolari
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28                         PREFAZIO.N'E
             Г ultima insegna maomettana da' baluardi  nesi, e noi le abbiamo sin di allora con-
             siciliani, già la voce di (julio elevavasi dai  servato (2); se pur non sono siciile forme,
             colli d' Alcamo, e ancor suona fra noi do-  com' in opino in qiieslo capitolo, e ho det
             P'i VIH secoli. Petrarca e D.inte assiciirano  to. Se per queslo le parole latine più fá
             Oeil' antuhilà delta poesía siciliana ; per  cilmente che in e ed о, terminainmo in t
             ianto sin da' tempi del re Ruggiero , nato  ed «; se il dd ci prorenne da'punici , e
             e allevato fra noi, se non vogliasi del pa  ancora adopei ïamo Г t Г и e il dd , veri
             dre, la nuova lingua allegrava la corte, e  caralteri del siciliano liiiguaggio; è questo
             t 6uon¿ dicitori in rima— e nótate in ri  il più valido e innegabile argomento del-
             ma— de' quali pria il Buti , di essa vale-  Г antichità di essn, e di essersi mantenula
             vansi, tanto perché quella la lingua del pae-  questa sua individual lisonoinia sin Jail" e-
             se, quanto perché fra di noi non fu giam-  poca cartaginese (3). Se solo in una êra si
             mai m uso il provenzale. Gli svevi , che  fosse dimessa, discontinuata quella forma
             ai normanni sopravvennero, non fecero che  di parlare, sarebbe slato impossibile rias-
             continúame le usanze ; ingentilirono , non  sumerla, e la sna attuale piesenza ne gin-
             erearono.                           stifioa Г antichità. Ed è memorabile e ve
               A dimostrare poi la cognazione delta fa-  ro il detto del Bettinelli a questo proposi
             vella di Firenzc, del suo contado e di Si  to, essere, cioè, i dialetti più antichi e du-
             cilia , basta risovvenirsi , oltre quanto è  revoli de' inarmi.
             detto di sopra, la Toscana asservita a Ro  Col solo elidersi le consonanli fmali (scris-
             ma, e ad essa e con essa inviscerata; Fi-  se il niio compianto amico :V Palmeri nel
             renze accresciula e quasi creata dagli abi-  terzo vol. délia Somma , e mi è gioia ed
             tatori di Fiesole, colonia di roinani solda-  orgoglio riferirne le parole), da bonus ca
             ti colà locati da Silla; e i siculi essersi  put, malignus, malus, manus, mag iste-
             fermati in terra ferma ne' tempi antichissi-  rium, maritus, masculus, malrimonium,
             mi (1). Unica la lingua itálica non che l'o  modus, munis, mutus, nasus, nanus, mo
             rigine, con varii dialelti, ed essa sovercliian-  dus, numerus, obesvs, vericulum, taurus,
             do finalmente il latino, da plebca diveune  tempus, utius, e da mille allie voci, che
             illustre al risorgimenlo délie letlere per  in latino lerminano in us um e ut , nac-
             opera de' re normanni, di Pier délie Vigne,  quero le corrispondenti parole siciliane ,
             di Federico e degli altri siciliani, coine in  che terminano in u. Come i latini trasse-
             seguito diremo. Quando i greei qui ven-  ro alcuni nomi da' genitivi degl' imparisil-
             nero, l'isola era sicula da' Nebiodi a' suoi  labi greci ; cosi gl'italiani dai genitivi degli
             tie promontorii; ed essendo pochi i nuovi  imparisillabi latini,formarono alcune loro vo
             venuti , per ragione lingüistica , commer-  ci; per ció si dice oiwre, pudore , dolore ,
             ciando con i nativi , che costituivano la  Cicerone, Varrone Scipmne etc. (4-) AI modo
             nazione numerosa del triplo almeno degli  slesso i siciliani, elisa la s finale da un
             altuali abitanti, gli slessi greci in puohi se  grandissime numero di genitivi latini, fe-
             coli parlarono il siculo latino plebeo ; tal-  cero nolli, nuci, virgini , patri , matri ,
             che, come disse Strabone, dopo la caduta  earilati, vuluntati, pedi, pací, luci,r pici,
             di Siracusa il greco non era più lingua di  ponti, simplici, siiigulari, siti etc. E que-
             popólo in Sicilia, ma solo letteraria e cor-  sla, né altra puo essere, l'origine delle
             tiggiana.                           desinonze in и e in t di quelle parole ,
               Dalle istoriche invcstigazioni tornando al  che nella lingua italiana terminano in о
             campo aridissimo dei grammatici , è op  ed in с, il che costituisce una délie diffe-
             portune notare, che se le terminazioni in  renze essenziali Ira il siciliano e la lingua
             t e u provennero alia Sicilia dai carlagi-  coraune d' Italia (5). Ognuno poi s'avve-
               (i) Sari ció dimostrato nella Protostasi.  tica mi persuade, che quella lingua chiamata in
              («) Hinc etiam quainplura ejusdem originis «o-  seguito volgare в siciliana ancor ne* tempi délia
             tabulafelici sucecssu, Jídelissiine in populo hue  eostantinopolitana signoria dovea essere fra noi
             v*']ue remansa: hiñe constam eonsueludo ( quod  il proprio nostro idioma. 1tí t. г, p. XII.
             a poem's Hadem hausimus ) vertendi sci'icet e in  (4,. E Pier Francesco Giambutlari nel Ge'lo p.
             •', et o in и, ut ex illa .«an« apud doctos nota Plau-  i36 , i3-j , conformando sulla storia dclla lingua
             ti sccna in Poenulo colligitur etc. Pasqualino sul-  quanto tcsttficarouo Dante e Pelrarca, necerta noi
             Г orig. dell« Lingua aie. Vocab. t. a, p. IV. — 1  siciliani атег dato le de-duenze in vocali alla tnri
             siculi non атотппо Г о. ma Ги in sua vece p. ti.  lutine , che i uostri pndri usar.tno aspre per íc
               (3) lo coil areva scritto lavorando su' diploitli  consonant! finali.
             normanni e bisantini, qunndo mi aecorsi le mic  (5) È ben те ro quanto qui afferma il Palme
             idee cssere confermate dall* Espinosa: Per la tjual  ri ; ma i siciliani adottarono queste desinenze
             cota venendo io ora a* siciliani, e tirando argo-  e quelle in e с in о rißutarono, perché da sicu<
             mtnte da quanto ho rapporiato , ogni tana cri-  Ii • cartaginesi le атсапо ereditato, « si exano le
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