Page 64 - Sotto il velame
P. 64
creati in grazia. Qual insegna poteva dunque essere a loro attri-
buita, come per espiazione, meglio della croce? qual vista più po-
teva eccitare il loro eterno rammarico?
Angeli invano! Cristiani invano!
III.
Quelli del limbo sono più e sono meno puniti degli sciaurati;
più, perchè oltre Acheronte e dentro l'inferno; meno, perchè il
loro duolo è senza martirii. E sono puniti anch'essi per un difetto,
non per un rio; per non aver fede, per non aver avuto battesmo,
per non aver adorato debitamente Dio . In che la loro volontà
142
peccò, per aver quest'offesa di desiderio senza speranza, di que-
sto, pur senza martirii, ma duolo, di queste tenebre?
La loro volontà peccò; peccò sì quella d'uno stato avanti il cri-
stianesimo, sì d'un parvolo innocente. Il loro difetto non fu invo-
lontario. Questa è dottrina sì di tutti i filosofi cristiani e sì di Dan-
te. Tutta la discendenza umana peccò in Adamo; e Adamo peccò
liberamente e volontariamente. «Vostra natura» afferma Beatri-
143
ce «peccò tota nel seme suo». E il suo seme peccò 144
per non soffrire alla virtù che vuole
freno a suo prode;
e
dannando sè, dannò tutta sua prole.
145
Ciò che dalla divina bontà, senza mezzo, piove , è tutto libero:
142 Inf. IV 38.
143 Par. VII 85 seg.
144 ib. 25 segg.
145 ib. 64 segg.
64