Page 67 - Sotto il velame
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ma, misteriosamente, volontaria. Fuor di quella, i parvoli furono
innocenti, e gli spiriti magni furono senza vizio e seguirono le al-
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tre virtù, fuor delle tre sante , e sono perduti non per altro rio .
Gli sciaurati invece il lume l'ebbero; ma in atti di libero arbitrio
non proruppero; sì gli angeli sì gli uomini. E perciò hanno marti-
rii oltre il duolo. Ma volontario è il difetto di lume nei non battez-
zati, come volontario è il rifiuto di libertà negli sciaurati; e perciò
sospirano ora in vano gli uni e gli altri, e si lamentano di questa
loro sorte che avrebbero potuto evitare. Sì; ma di quelli che vide-
ro la croce ed ebbero il lume, i sospiri sono guai, e di questi altri
che non videro l'una e non ebbero l'altro, i lamenti suonano come
sospiri. Pure in questi ultimi, che lume non ebbero, il difetto di li-
bertà è assoluto e nulla la ragion di meritare; il che non si può
dire dei primi. I quali perciò sono fuori dell'inferno, come gli altri
sono dentro. E perchè non ebbero lume, i non battezzati vivono
nella tenebra; e perchè non se ne fecero rischiarare, quasi non l'a-
vessero avuto, gli sciaurati vivono tra un'aria tinta e in luogo, in
cui appena si discerne «per lo fioco lume».
Tuttavia nel limbo è alcuna luce. Sì; ma di un fuoco; è luce
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umana e non divina, per così dire; d'arte e non di natura ,
Non era lunga ancor la nostra via
di qua dal sonno; quando vidi un foco,
ch'emisperio di tenebre vincìa.
E questo fuoco illumina il nobile castello, nel quale è un 155
152 ib. 34 e segg.
153 Inf. IV 40.
154 Inf. VI 67 segg. L'interpretazione di quel terzo verso mi pare che si debba
fondare sul credere emisperio di tenebre soggetto, e sul derivare vincia da
vincere, avvincere. Il fuoco ha natura misteriosa: non allontana le tenebre;
splende tra il buio. Al suo chiarore non si vede se non ciò che è sott'esso.
Fiammeggia nel buio, senza proiettare i suoi raggi.
155 Inf. IV 103 e 116 e seg.
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