Page 68 - Sotto il velame
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loco aperto luminoso ed alto,
                              sì che veder poteansi tutti quanti.

           E non ostante questo lume e questo fuoco, anche lì è tenebra. Vir-
           gilio, che ben lo sapeva, ben lo dice :
                                              156
                              Loco è laggiù non tristo da martiri,
                              ma di tenebre solo...

                              Quivi sto io coi parvoli innocenti.

              Non ignoro che si proposero e si propongono interpretazioni
           sofistiche per sanare questa contradizione del poeta; ma io credo
           che non si debba violare la lettera di Dante, se non si vuole viola-
           re il pensiero di lui. Il luogo è tenebroso sì per i parvoli e sì per
           gli spiriti magni; anzi tenebra è il solo martirio che v'è; la tenebra
           che con quel desio senza speme è una cosa, quando noi pensiamo
           che quel desio dato eternamente per lutto ad Aristotele o Plato e
           altri molti è quello

                              di veder l'alto sol che tu desiri
                              e che fu tardi da me conosciuto,

           come Virgilio dice a Sordello .
                                       157
              Dunque? Dunque la contradizione è voluta, ed esprime appun-
           to visibilmente quella contradizione intelligibile che è in quelle
                                      158
           dominanti parole dell'aquila :

                              Lume non è, se non vien dal sereno,
                              che non si turba mai; anzi è tenebra...



           156   Purg. VII 28 segg.
           157   Purg. VII 26 e seg.
           158   Par. XIX 64 seg.


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