Page 225 - Sotto il velame
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Nè è senza perchè la menzione della «diversa legge» posta a que-
           sti infelici, rei di peccato contro la giustizia. E c'è di essi uno che
           la giusta pena non pare che senta; e invece Virgilio dichiara che
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           nella sua contumacia è la sua pena maggiore :
                              O Capaneo, in ciò che non s'ammorza
                              la tua superbia, se' tu più punito.

           E qui, in questo girone, Virgilio spiega l'uffizio dei fiumi inferna-
           li, ministri dell'eterna giustizia, che vengono da Creta dove con
           Saturno regnò la giustizia e donde l'inferno ha il suo giudice:
           dove è il gran veglio che con la sua posizione da oriente a occi-
           dente mostra qual sarebbe per la natura umana lo stato di giusti-
           zia, e col piede di terra cotta, lo stato d'ingiustizia o malizia pre-
           sente. E non si deve dimenticare il discorso di Brunetto, in cui la
           parola «malizia» sembra riassumere quei tre peccati della gente
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           fiorentina che è «avara, invidiosa e superba» ; e non si deve di-
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           menticare la risposta di Dante alle tre ombre :
                              La gente nuova e i subiti guadagni
                              orgoglio e dismisura han generata:


           chè orgoglio e dismisura, ponendo che siano il peccato punito
           nello Stige, o i due puniti l'un nello Stige e l'altro nel quarto cer-
           chio, sono il fomite dell'ingiustizia; poichè l'avarizia è da sè un
           po' ingiusta e dà origine al peggio, e l'orgoglio con la timidità è al
           piede dell'ingiustizia della città roggia. Infine gli usurieri, finiti-
           mi, per così dire, alla frode, e assomigliati, per non essere quasi
           conoscibili e nominabili, e perchè con loro i ragionamenti hanno
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           a essere corti, gli avari , per l'una e per l'altra ragione sono ben
           557   Inf. XIV 63 segg.
           558   Inf. XV 78, 68.
           559   Inf. XVI 73 seg.
           560   Inf. XVII 40.


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