Page 167 - Sotto il velame
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Insomma Dante aiutato da Virgilio sale su faticosamente «di
           chiappa in chiappa». È ragionevole indurre che anche per la pri-
           ma rovina Dante prendesse via, nello scendere dal limbo al secon-
           do cerchio; e che Dante non lo dica ma voglia che s'intenda, per
           quell'intenzione del suo stile di spiegar le cose a poco a poco,
           come egli stesso finge di conoscerle o capirle a poco a poco. E
           per la seconda scende non agevolmente, chè alpestro era il luogo
           e simile a frana orribile; e le pietre spesso movevansi sotto i suoi
           piedi. Il montar per la terza è poi più difficile ancora: Dante ha bi-
           sogno dell'aiuto di Virgilio, e se non era che lo «scarco» delle pie-
           tre faceva un rialzo nel fondo della bolgia, e che l'argine al quale
           saliva, era più basso, perchè Malebolge pende verso il bassissimo
           pozzo, sì che il tratto da salire era ivi più corto; egli sarebbe ben
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           vinto . C'è dunque una gradazione di malagevolezza dalla se-
           conda alla terza rovina. Or se Dante è disceso dal limbo al secon-
           do cerchio per la via della prima rovina, si comprende chiaramen-
           te che questa via era meno difficile di quella tra il sesto cerchio e
           il settimo. In vero Dante non ci racconta la fatica o pericolo ch'e-
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           gli provasse o corresse in quella scesa; e Minos a lui grida :

                              non t'inganni l'ampiezza dell'entrare.

           Ora s'egli era entrato per la rovina, Minos accennerebbe che que-
           sta rovina, essendo ampia, dava facile e quasi insensibile la disce-
           sa. E accennerebbe anche che era grande, questa rovina, più delle
           altre. E poichè le tre rovine sono opera del tremuoto che avvenne
           alla morte del Redentore, si conclude che più grande rovina e più
           ampia avvenne in questo punto che negli altri due.
              Ma, con le rovine, la morte del Redentore causò nell'inferno
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           altro sconquasso: la rottura della porta . Quella rottura significa
           395   Inf. XXIV 35 segg.
           396   Inf. V 20.
           397   «Esalò lo spirito... e la terra si mosse e le pietre si spaccarono e i sepolcri
              si aprirono, e molti corpi di santi che s'erano addormiti, sorsero. E uscendo


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