Page 164 - Sotto il velame
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padre di menzogna , fa credere a Virgilio che uno dei ponticelli
della bolgia sia intero: il che Virgilio non trova. Dice a lui in vero
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uno degl'ipocriti della bolgia sesta :
più che tu non speri
s'appressa un sasso, che dalla gran cerchia
si muove, e varca tutti i vallon feri;
salvo che a questo è rotto e nol coperchia:
montar potrete su per la mina,
che giace in costa e nel fondo soperchia.
Una cerchia dunque di scogli fa ponte tra bolgia e bolgia, gi-
rando su tutte e dieci, salvo ch'ella è interrotta nella bolgia sesta,
che è quella degl'ipocriti, dove è crocifisso Caifas.
Sono dunque tre rovine: la prima tra il limbo ed il primo cer-
chio degl'incontinenti; la seconda tra gli spaldi di Dite e il cer-
chietto dei violenti: una terza nel cerchietto secondo, che è dei
fraudolenti, dei fraudolenti in chi fidanza non imborsa. Dunque la
prima è in un cerchio d'incontinenza, la seconda in un cerchio di
malizia con forza o violenza o bestialità, la terza in un cerchio di
malizia con frode. Dunque le tre rovine rispondono alle tre dispo-
sizioni che il ciel non vuole e perciò alle tre fiere che queste raffi-
gurano. E tanto più rispondono, in quanto che esse rovine, sono
nel primo dei cerchi dell'incontinenza, a capo dell'unico cerchio
di bestialità, nel primo dei due cerchietti di frode.
E di questo cerchietto primo di frode, la rovina è pure, per così
dire, a capo; perchè la bolgia sesta, in cui ella si trova, è la bolgia
precipua delle dieci. Ciò per tre indizi: perchè vi è crocifisso Cai-
fas, l'ipocrita giudice del Cristo; e così la bolgia risponde al luogo
proprio dove è punito il traditore del Cristo; cioè, alla bocca di
389 Inf. XXIII 144. Giova ricordare che Giamboni, attraverso il francese di
Brunetto, traduce in «bugia» la fraus di Cicerone.
390 Inf. XXXIII 133 segg.
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