Page 104 - Sotto il velame
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basso loco». Beatrice qui non narra tutto quello che raccontò a
Virgilio, quando visitò l'uscio de' morti. Allora narrò, e Virgilio lo
ridisse a Dante, il tutto partitamente. Dante era impedito nella di-
serta piaggia: era dunque già, dopo l'alba e dopo il riposo, in via
per la piaggia diserta; tanto impedito 230
che volto è per paura.
Era dunque non più solo avanti la lonza, ma avanti il leone e spe-
cialmente avanti la lupa; chè la paura è di tutte e due, o di tutte e
tre le fiere, e anche della selva, ma solo quella ispirata dalla lupa
lo ripingeva là dove il sol tace.
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Fu questo l'impedimento di cui si compianse una donna gentile
nel cielo, la quale mandò Lucia a Beatrice. E da lei Beatrice sa
che Dante pietosamente piange e che lo combatte la morte «su la
fiumana». La morte lo combatte; dice Lucia. «Tutti argomenti
alla salute sua eran già corti» conferma Beatrice. La «pièta del
suo pianto» è il rovinare di Dante in basso loco piangendo e rat-
tristandosi. Nel miraggio, per cui un'azione terrestre si stampa,
per così dire, nel cielo, trasfigurandosi, sì che alcuni tratti si con-
servano, altri si perdono, il pensiero di Dante che assomigliò la
selva a un pelago dell'onda perigliosa e sè a un naufrago ansante,
ha un'ombra nel cielo; e la selva diviene fiumana: ha un'eco nel
cielo; ed è affermata peggiore di un pelago. E dunque Dante è ri-
pinto verso la notte: ove il sol tace; verso la valle: in basso loco.
È tornato o sta per tornare a quello stato dell'animo, in cui più non
si discerne, in cui più non luce la prudenza, e con essa mancano le
altre virtù; riprova l'amarezza della morte; anzi la morte ora lo
combatte così, che la sua salute non può essere opera che di lassù.
230 Inf. I passim.
231 Inf. II 95.
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