Page 94 - Poemi del Risorgimento
P. 94
Scórsero gli anni e i secoli. Ed armato
esso aspettava di ritornar, quando
fosse chiamato, sotto quelle mura.
Aspettò qui per secoli, il comando;
ma Roma ve l'avea dimenticato.
Bianchi frattanto, sotto il muschio e i pruni,
marmi e colonne e lapidi, grandi orme
della gran madre, archi e sepolcri infranti,
vedeano intorno, e dure austere forme,
stele di primipili e di tribuni.
Vedean già rotti ancor salire al monte
archi che l'acque conduceano al basso.
Parean lontane file di giganti,
d'ardui giganti, i quali passo passo
salìan con l'urne, un dopo l'altro, al fonte.
E custodìano, nel domar la rude
terra, l'antica arte e l'antico onore
dei forti aratri e delle industri falci.
Ondeggia il campo di frumento in fiore,
di verdi steli ondeggia la palude!
Verdi, i bei campi, verdi, le canore
acque, ma più sorridono i giocondi
clivi con l'ampio serpeggiar dei tralci,
donde i purpurei calici ed i biondi,
che dànno gioia o dànno forza al cuore.
L'un vino, austero per gli austeri, ed abbia
lode dai forti. L'altro poi s'effonde
aureo nell'ampio calice iridato
94