Page 95 - Poemi del Risorgimento
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col tremolante mormorio dell'onde
cui, vasta, succhia, nel tornar, la sabbia.
Ma l'uno e l'altro, è bello, tra i nepoti
e i dolci amici, nella patria terra,
bere in convito parco, ove l'armato
deposte l'armi narri della guerra
e sciolga, salvo e di sé pago, i voti.
VI
Salve, o città forte di vallo e fosso!
salve, o bivacco italico di scelte
anime! o campo che non fu mai mosso!
o insegne mai dal loro suolo svelte!
Te la dea Roma disegnò quadrata,
qual essa fu, premendo il solco a fondo,
col grande aratro dalla prua ferrata,
con cui fendé fecondatrice il mondo.
Come legione ferrea che si schiera,
con pari file, dritte e quadre, invade
il vasto campo; così tu, guerriera,
con le tue case e con le tue contrade.
In te milizia è tutto; anche l'austere
voci e parole e l'anime dei tuoi;
che, se squilli la tromba del dovere,
corrono a morte, umili ed alti eroi.
Né, pur sempre crescendo in ogni parte,
oblìo ti prese del mensor di Roma,
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