Page 99 - Poemi del Risorgimento
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l'Italia ch'ora è su lontane sponde:
la Patria: itale tende, itale navi.
Forse il gabbier ch'esplora ciò che asconde
la notte e il flutto, in mezzo al ciel sospeso,
sopra l'oscuro murmure dell'onde;
forse il vegliante bersaglier, che, teso
l'Occhio nel buio, tra' palmizi esplora
un guizzo spento prima ancor che acceso;
alzano il capo a quel trillar d'aurora,
levano gli occhi all'improvvisa romba,
all'improvvisa nuvola canora.
- Era sepolta; e il nome sulla tomba
era la lode simile ad oltraggio:
ma balzò su, come ad un suon di tromba.
Balzò, sbocciò, come un fiorir di maggio.
Ecco, sublime con la spada in mano,
al mondo chiede il suo grande retaggio.
Ogni straniero ella cacciò lontano,
ogni barbarie, gli altrui mali e i suoi,
e il suo destino strinse a sé, romano. -
Per onde e sabbie i giovinetti eroi
in sentinella, dànno il «Chi va là?».
- Quella ch'è dietro voi, ch'è innanzi voi,
ch'è sopra voi: l'Italia, eroi, che va! -
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