Page 28 - Poemi del Risorgimento
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V

                                               Ed ei fuggì con nell'orecchio il rombo
                                            del tempo antico, verso il fiume eterno;
                                            e passò il fiume, e s'avviò soletto
                                            per luoghi ignoti. Egli saliva il colle
                                            del Dio che il grande cielo apre e lo chiude.
                                            Udì strepito d'acque e salmodie
                                            ché già cadea la sera. Ed una porta
                                            gli era davanti, e domandò qual era.
                                            - Di San Pancrazio. - Uscì. Vide una villa,
                                            il marinaio, simile a un vascello,
                                            grande, impietrito. Agli alberi suoi neri
                                            venian da Roma strepitando i corvi.
                                            Ed altre ville ai quattro venti, e neri
                                            pini e cipressi cui sfiorava il sole.
                                            Stette: un'immensa cupola in disparte
                                            vegliava in alto. E Roma era ai suoi piedi.
                                            Il giovinetto udì squillare intorno
                                            tutte le squille e ne tremava il cielo:
                                            ed un rintocco era tra lor più cupo.
                                            Poi fu silenzio. - E apparvero le stelle. -




















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