Page 33 - Poemi del Risorgimento
P. 33

possiam gettare al vento al mare un nome;


                                            ed il vento urla e il mare sbalza, come
                                            per afferrarlo, questo nome: Italia!»


                                            Gridaron tutti: Italia! Italia! Italia!
                                            Parve, in un canto, che un leon ruggisse...

                                                             II

                                            Quegli guardò verso il ruggito; e disse:
                                            «L'Italia è vinta, ora non v'è più guerra..


                                            Ma non v'è pace. Cova ancor sotterra
                                            nato dal fuoco il genitor del fuoco.


                                            Annerisce sotterra a poco a poco:
                                            ora si fredda perché poi più bruci.


                                            Brilla la macchia qua e là di luci:
                                            sono baracche in mezzo alle radure.

                                            Vegliano i boscaioli: hanno la scure
                                            tra i piedi, hanno la zappa, hanno la pala.

                                            S'appoggia alla parete alta una scala.
                                            Siedon su tronchi, verdi ancor, di querce.

                                            La venderanno, la lor fosca merce,
                                            allor che il sole tocchi la foresta.


                                            Ma cantò il gallo, l'aquila s'è desta,
                                            il toro muglia, è sorta già l'aurora.



                                                             33
   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38