Page 15 - Poemi del Risorgimento
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Avea lottato, il Pùgile, con Dio!
Avea ghermito una sua stella a Dio!
Volea rapire una sua stella errante!
la nera Terra! E l'altre stelle erranti
già ne' lor pii crepuscoli il pianeta
vedean, tremando, prigionier d'un uomo;
vedeano rosso al placido orizzonte
spuntare il globo, vario di grandi ombre,
soffuso forse, ogni dì più, di sangue;
nel cielo ancora ma non più del cielo.
Empia e sicura al non tuo cielo, o Terra,
montavi lentamente su.
VI
L'anima egli era, e tutto il mondo, il bruto.
Soltanto braccia egli chiedeva, e l'ebbe.
Fu come il Brahma, a cui sporgean dai lati
mille migliaia di guizzanti braccia,
mille, di mani, ognuna d'esse un ferro.
Né città v'era né deserto al mondo,
né tempio augusto, né sublime reggia,
né foro né castello né ruina;
o dove nasce o dove cade il sole,
a sud, a nord; sopra la cui parete
non apparisse; alfine un giorno, l'ombra
adunca d'una sua gran mano.
Egli era dio d'un proprio suo diviso
regno di dio. Per tutto egli era, e tutto.
Ne ripeteva, paventando, il nome
l'eco dei monti e la marea dei mari.
Empiano i suoi migranti padiglioni
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