Page 14 - Poemi del Risorgimento
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di pianto, un pianto immenso, un campo immenso
che piange, tutto un piangere di madri;
e fuoco, sangue, orrore, morte; e un grido
solo: L'Imperatore è là!
V
Or tra gli smerghi e l'aquile marine
è là, celato; e raro e breve il sole
s'affaccia e getta, per vederlo, un raggio:
ché brama il sole di veder quel pari
a sé terrestre; ché anche il sole è solo.
Guarda, e si cela. E non appena il giorno
egli ha compiuto, subito nel buio
precipita, né roseo s'indugia
nella soave ora crepuscolare
a consolare il cielo d'una blanda
chiarità ampia che si muta in ombra,
così, più dolce che la luce.
No: ch'egli, come il simile terrestre,
precipita. Se non è dì, sia notte.
E rare a notte vengono le stelle
vergini, vengono all'Ignoto ignote,
la Croce insieme e la Corona australi,
per veder l'uomo che nella sua mano
tenne il timone dell'opaca Terra
e volle unico reggerla sul mare
del rezzo eterno. Cercano le stelle
quell'Orïone cacciator di fiere,
armato d'oro, cercano quel nuovo
divino pùgile Polluce.
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