Page 95 - Poemi conviviali
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Ma trito e secco gli venìa da tergo
                                            sempre lo stesso calpestìo discorde,
                                            misto a uno scabro anelito; né forse
                                            egli pensò che fosse il picchiar duro
                                            del taglialegna in echeggiante forra,
                                            misto alla rauca ruggine del fiato:
                                            era Ate, Ate la zoppa, Ate la vecchia,
                                            che lo inseguiva con stridente lena,
                                            veloce, infaticabile. E già fuori
                                            correa del bosco, sopra acute roccie;
                                            e d'una in altra egli balzava, pari
                                            allo stambecco, e a ogni lancio udiva
                                            l'urlo e lo sforzo d'un simile lancio,
                                            poi dietro sé picchierellare il passo
                                            eterno con la sùbita eco breve.
                                            Fin che giunse al burrone, alto, infinito,
                                            tale che all'orlo non giungea lo stroscio
                                            d'una fiumana che muggiva al fondo.
                                            Allor si volse per lottar con Ate,
                                            il buono al pugno Mecisteo di Gorgo;
                                            volsesi e scricchiolar fece le braccia
                                            protese, l'aria flagellando, e il destro
                                            piede più dietro ritraeva... e cadde.
                                            Cadde, e, precipitando, Ate vide egli
                                            che all'orlo estremo di tra i caprifichi
                                            mostrò le rughe della fronte, e rise.




                                                             II

                                                          L'ETÈRA

                                               O quale, un'alba, Myrrhine si spense,
                                            la molto cara, quando ancor si spense

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