Page 100 - Poemi conviviali
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venir su pio, sommessamente... quando
                                            avea, di là, quel suo bel fior di carne,
                                            senza una piega i petali. Ma ora
                                            trasse al sussurro, Myrrhine l'etèra.
                                            Cauta pestava l'erbe alte del prato
                                            l'anima ignuda, e riguardava in terra,
                                            tra gl'infecondi caprifichi, e vide.
                                            Vide lì, tra gli asfòdeli e i narcissi,
                                            starsene, informi tra la vita e il nulla,
                                            ombre ancor più dell'ombra esili, i figli
                                            suoi, che non volle. E nelle mani esangui
                                            aveano i fiori delle ree cicute,
                                            avean dell'empia segala le spighe,
                                            per lor trastullo. E tra la morte ancora
                                            erano e il nulla, presso il limitare.
                                            E venne a loro Myrrhine; e gl'infanti
                                            lattei, rugosi, lei vedendo, un grido
                                            diedero, smorto e gracile, e gettando
                                            i tristi fiori, corsero coi guizzi,
                                            via, delle gambe e delle lunghe braccia,
                                            pendule e flosce; come nella strada
                                            molle di pioggia, al risonar d'un passo,
                                            fuggono ranchi ranchi i piccolini
                                            di qualche bodda: tali i figli morti
                                            avanti ancor di nascere, i cacciati
                                            prima d'uscire a domandar pietà!


                                               Ma la soglia di bronzo era lì presso,
                                            della gran casa. E l'atrio ululò tetro
                                            per le vigili cagne di sotterra.
                                            Pur vi guizzò, la turba infante, dentro,
                                            rabbrividendo, e dietro lor la madre
                                            nell'infinita oscurità s'immerse.



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