Page 103 - Poemi conviviali
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Mamma... pietà! perdonami! Se lasci
                                            ch'io salga; e basta che tu voglia, io salgo;
                                            oh! sarò buono! buono, ora per sempre!
                                            non ti batterò più!... Mamma, già l'onda
                                            mi porta via... perdona dunque! Io torno
                                            laggiù... fa presto. Un tempo eri più buona,
                                            o mamma!... O madre, ti mutò la morte!»

                                               Così pregava, il figlio. Ecco, e l'ondata
                                            dal molle limo lo staccò, lo volle
                                            con sé, lo stese, lo portò nel fiume
                                            del pianto vano. E singultendo, il fiume
                                            lo versò nell'abisso; e nell'abisso
                                            se lo riprese il vortice segreto.
                                            E l'anima dell'empio era travolta
                                            dall'acqua eterna, e tratta dal risucchio
                                            giù, poi, nel buio, qua e là percossa.

                                               Ed ella su, nel sommo della terra,
                                            dove è più luce, più beltà, più Dio,
                                            sedea serena; e con la guancia offesa
                                            sopra la palma, si facea cullare
                                            dal grande mare d'etere, dal breve,
                                            lassù, mollissimo, oscillìo del mondo.
                                            Ecco, levò dalla tranquilla palma
                                            la guancia offesa, e riguardava intorno,
                                            inorecchita. E il buon demone accorse
                                            e le diceva: «Vieni al dolce Lete,
                                            a bere ancora: non assai bevesti!»
                                            Ed ella bevve. Ma via via dagli occhi
                                            le usciva il pianto e le cadea nell'onda.
                                            E le premeva il demone, soave-
                                            mente, la nuca, e le diceva: «Ancora!



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