Page 87 - Poemi conviviali
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folte di lauro che odorava al cielo.
                                            E videro ambedue ch'era smarrita
                                            ormai la strada. Ed il cantore stanco
                                            disse allo schiavo: «Mal tu m'hai condotto.»
                                            E gli rispose il pazïente schiavo:
                                            «In te fidavo: Ché del buon cammino
                                            chi c'è, se non il buon cantor, maestro?»



                                                             II

                                                         LA NOTTE

                                               E sul lor capo era l'opaca notte
                                            piena di stelle. E risplendea nel cielo
                                            l'Orsa minore, che accennò qual fosse
                                            la vera strada, né però dall'alto
                                            la rischiarava, colaggiù, nell'ombra.
                                            E l'uomo allora e presso lui lo schiavo
                                            sostarono nel bosco ove in un giogo
                                            s'allargava assai piana una radura,
                                            donde era meglio preveder le fiere,
                                            se alcuna v'era che traesse al fiuto.
                                            E poi lo schiavo conficcò nel suolo
                                            il suo bastone, e presso quello il ramo
                                            di sacro lauro, del cantore, e sopra
                                            la sua schiavina sciorinò, che fosse
                                            schermo dal lato onde veniva il freddo.
                                            E disse: «O padre, bene io so le notti
                                            gelide, e il sonno sotto la rugiada.
                                            Ma è ben tardi perché tu l'impari.»

                                               Ma allo schiavo il pio cantor rispose:
                                            «Ospite caro, basta ch'io ricordi.

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