Page 84 - Poemi conviviali
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era in pensar le mille navi in porto,
                                            mentre sul curvo lido la procella
                                            scotea le chiome degli Achei chiomanti.
                                            E il sole era già caldo, e la campagna
                                            fervea di mugli. Ché la pioggia a lungo
                                            nei dì passati avea temprato il suolo,
                                            e i contadini aravano le salde,
                                            ed era tempo d'affidar le fave
                                            ai solchi neri, e la lenticchia ai rossi.
                                            E nudo un uomo traea giù da un carro,
                                            presso la strada, con un suo ronciglio,
                                            il pingue concio. E il buon Ascreo ne torse
                                            il volto offeso. Ma lo schiavo curvo
                                            sotto il ben fatto tripode di bronzo,
                                            disse gioia a quel nudo uomo, e quel concio
                                            lodò, maturo. E brontolò stradando:
                                            «Ben fa, chi fa. Sol chi non fa, fa male.»

                                               Ed era presso mezzodì, né casa
                                            ora appariva, a cui cercare un dono
                                            piccolo e caro. Ché tra rupi e cespi
                                            di stipe in fiore essi ripìano, muti.
                                            Taceva anche la lodola dal ciuffo;
                                            anche il cantore. Egli tacea per l'astio
                                            ch'altri tacesse. Ma lo schiavo andando
                                            volgea lo sguardo alle inamene roccie.
                                            E disse alfine: «Ecco!» E mostrò la roccia
                                            verde, in un punto, per nascente ontano.
                                            «C'è tutto, al mondo, ma nascosto è tutto.
                                            Prima, cercare, e poi convien raspare.»
                                            Egli depose il tripode di bronzo,
                                            raspò, rinvenne un sottil filo d'acqua.
                                            Poi dal laveggio che brillava al sole



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