Page 80 - Poemi conviviali
P. 80

v'aveano il nido. E non dei vivi alcuno,
                                            né dio né uomo, vi poneva il piede.
                                            Or tra le foglie della selva i falchi
                                            battean le rumorose ale, e dai buchi
                                            soffiavano, dei vecchi alberi, i gufi,
                                            e dai rami le garrule cornacchie
                                            garrian di cosa che avvenia nel mare.
                                            Ed ella che tessea dentro cantando,
                                            presso la vampa d'olezzante cedro,
                                            stupì, frastuono udendo nella selva,
                                            e in cuore disse: Ahimè, ch'udii la voce
                                            delle cornacchie e il rifiatar dei gufi!
                                            E tra le dense foglie aliano i falchi.
                                            Non forse hanno veduto a fior dell'onda
                                            un qualche dio, che come un grande smergo
                                            viene sui gorghi sterili del mare?
                                            O muove già senz'orma come il vento,
                                            sui prati molli di viola e d'appio?
                                            Ma mi sia lungi dall'orecchio il detto!
                                            In odio hanno gli dei la solitaria
                                            Nasconditrice. E ben lo so, da quando
                                            l'uomo che amavo, rimandai sul mare
                                            al suo dolore. O che vedete, o gufi
                                            dagli occhi tondi, e garrule cornacchie?
                                               Ed ecco usciva con la spola in mano,
                                            d'oro, e guardò. Giaceva in terra, fuori
                                            del mare, al piè della spelonca, un uomo,
                                            sommosso ancor dall'ultima onda: e il bianco
                                            capo accennava di saper quell'antro,
                                            tremando un poco; e sopra l'uomo un tralcio
                                            pendea con lunghi grappoli dell'uve.
                                               Era Odisseo: lo riportava il mare
                                            alla sua dea: lo riportava morto



                                                             80
   75   76   77   78   79   80   81   82   83   84   85