Page 83 - Poemi conviviali
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platano, donde chiara acqua sgorgava,
                                            sostò, già stanco. Ed era quello il fonte
                                            dove il segno gli Achei videro, d'otto
                                            passeri implumi, e nove con la madre.
                                            E di passeri il platano sul fonte
                                            garriva ancora, e il buon Ascreo li udiva,
                                            pensando in cuore un nuovo inno di guerra.
                                            E riprendeva già la via, col caro
                                            tripode, in dosso, che brillava al sole,
                                            quando sorvenne un viator che bevve;
                                            e seguitò. Ma poco dopo «O vecchio.»
                                            disse, «ch'io porti il tuo laveggio: è peso.»


                                               E tolse prima il tripode, che l'altro
                                            gli rispondesse: dopo, gli rispose:
                                            «Grave era, è grave. Ed anche tu sei vecchio.»
                                            «Ma sono schiavo» gli rispose il vecchio:
                                            «schiavo; e dal monte Citerone io venni
                                            menando al mare, ad una curva nave,
                                            due bei vitelli, nati schiavi anch'essi.
                                            Torno al padrone. Ma tu dove, o babbo?»
                                            «Ad Ascra: ad Ascra, misero villaggio,
                                            tristo al freddo, aspro al caldo, e non mai buono.»
                                            E non addimandato altro gli disse:
                                            «Venni per mare, ad Aulide: ho passato
                                            l'Euripo. Indetta a Calcide una gara
                                            e di lotte e di corse era, e di canto.
                                            Vinsi codesto tripode di bronzo
                                            cantando gesta degli eroi...» «Sei dunque
                                            rapsodo errante, e sai le false cose
                                            far come vere, ma non dir le vere.»

                                               Non rispondeva il vecchio Ascreo, ché tutto



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