Page 86 - Poemi conviviali
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quando lo schiavo nel buon punto accorse,
                                            deposto in terra il tripode di bronzo;
                                            e tenne l'uno e sgridò l'altro, e disse:
                                            «Pace! È la pace che ralleva i bimbi.
                                            Sono i pesci dell'acque, e son le fiere
                                            dei boschi, e sono gli avvoltoi dell'aria,
                                            ch'hanno per legge di mangiar l'un l'altro.
                                            Gli uomini, no, ché la lor legge è il bene.»


                                               E quelli ognun tornava all'intermessa
                                            opera, in pace. E i bovi sotto il giogo
                                            rivedeano il lor uomo con un muglio,
                                            compiendo il solco al suon della sua voce
                                            ch'era arrochita: e le ricurve zappe
                                            sfacean le zolle seppellendo il seme.
                                            E lo schiavo riprese sopra il dorso
                                            l'aspro di segni tripode di bronzo,
                                            e riprendendo la sua via diceva
                                            ad un rubesto giovane: «Lavora,
                                            o gran fanciullo, se la terra e il cielo
                                            t'amino, amando essi chi lor somiglia!
                                            Ché la nube carreggia, con un cupo
                                            brontolìo, l'acqua; e da lontano, ansando
                                            il vento viene; e infaticato il sole
                                            torna ogni giorno. Ma la terra è tarda,
                                            madre che fece tanti figli, e tutti
                                            li ebbe alla poppa. O dàlle ora una mano!»

                                               E lo schiavo stradò col suo cantore
                                            a paro a paro. E già scendea la sera,
                                            e velava una dolce ombra le strade.
                                            Né più borghi muffiti erano intorno,
                                            né casolari. Erano intorno macchie



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